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Cronaca Sassano

Liquami nel "Zia Francesca": "Comitato Che Fare?" contro il sindaco di Sassano

Il comitato civico "Che Fare?" ha accolto l'appello del sindaco Pellegrino sul collaborare con le isituzioni ma, al contempo, chiede la convocazione di un Consiglio Comunale aperto per chiarire la vicenda

Il comitato civico Che fare? di Sassano ha accolto l'invito del sindaco Tommaso Pellegrino sulla collaborazione, da parte dei cittadini, con le forze dell'ordine per tutelare l'ambiente. Alcuni giorni fa, infatti, nelle acque del torrente Zia Francesca, alcuni residenti hanno notato del materiale maleodorante e di colore marrone. Prontamente avvisati dai cittadini il sindaco e l'assessore all'Ambiente hanno contattato i carabinieri che ed hanno sporto denuncia contro ignoti.

Il comitato Che Fare?, quindi, ha accolto l'invito del sindaco ai cittadini a non essere omertosi ed a preservare il territorio dagli sciacalli e, coerente con l’attività che da mesi sta ponendo in essere, ha manifestato alla locale stazione dei Carabinieri la propria disponibilità a collaborare, visto lo stato di gravità di salute delle acque e dell’ambiente circostante allo Zia Francesca. Il comitato ha anche chiesto un Consiglio Comunale sull'argomento. "Nello stesso canale interessato dall’episodico sversamento di materiale anomalo di colore marrone agisce con continuità il depuratore comunale la cui gestione, avallata dall’amministrazione comunale, è affidata ad un’azienda sospettata di essere in odore di camorra e coinvolta in numerose indagini - commentano dal comitato - Da anni, mai chiariti episodi di contaminazione, hanno interessato il torrente. L'inquinamento cronico è ben visibile anche attraverso Google Earth.Sorvolando il torrente si nota chiaramente un'anomala proliferazione di alghe, prova di uno stato di avanzata eutrofizzazione che porta alla scomparsa delle specie ittiche. Il cattivo odore - incalza dal comitato - che periodicamente si sviluppa dovuto, probabilmente, non solo agli escrementi, ma ai composti chimici che si formano e che possono indurre la formazione di sostanze, potenzialmente cancerogene, altamente dannose per la salute dell'uomo".

“Auspichiamo - continuano dal comitato - che le autorità competenti, più che limitarsi a porre l’attenzione sul singolo episodio di inquinamento, possano ampliare il loro interesse investigativo sul come, e chi, in questi anni avrebbe dovuto operare per la tutela delle acque e della salute dei cittadini e non lo ha fatto facendo, omertosamente, finta di nulla. Vorremmo che agli sciacalli, quelli veri, che non hanno preservato il territorio si riuscisse a dare un nome e cognome. Ad attribuire responsabilità specifiche. Che ci dicessero perché la vigilanza e l’attenzione, in questi anni, sono stati solo argomenti retorici e non azioni concrete”. Il comitato, quindi, chiede la convocazione di un Consiglio Comunale aperto e continuerà ad attivare le iniziative necessarie per tenere l'attenzione sullo stato del territorio comunale anche attraverso il coinvolgimento di autorità, personalità politiche ed istituzioni.

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