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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Un pezzo di storia della medicina mondiale "tra le mani" dei cardiochirurghi del Ruggi: l'intervento

Riflettori puntati sull'intervento eseguito la scorsa settimana dall’equipe del dottor Severino Iesu: la storia

Un pezzo di storia della medicina mondiale, tra le mani dei cardiochirurghi dell’AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno. Riflettori puntati, infatti, sull'intervento eseguito la scorsa settimana dall’equipe del dottor Severino Iesu, che con i suoi colleghi, i cardiochirurghi Cantatore e Mastrogiovanni e gli anestesisti Fiore e Frunzo, non ha potuto fare a meno dal provare una certa emozione.

La storia raccontata dalla direzione del Ruggi

Aveva solo 5 anni, infatti, la signora che ora, a sessant'anni, era stesa sul tavolo operatorio, quando scoprì di avere un serio problema alla valvola mitrale. All’epoca non era come oggi, non c’era un ospedale a cui affidarsi per ricevere l’intervento salvavita. I genitori si informarono e, dopo un’attesa di cinque anni, arrivarono a chiedere al fratello, un venticinquenne, di prendersi cura di lei e, fatti salire su un aereo, li fecero andare all’altro capo del mondo, in un posto sconosciuto ai più e dove non comprendevano nemmeno una parola.

La piccola con sè aveva solo il fascicolo medico e l’amore del fratello. E così, lontana da casa, la bimba che ormai aveva compiuto 10 anni, fu sottoposta ad un intervento al cuore che, all'epoca, aveva una mortalità non trascurabile. E’ rimasta per 4 mesi nel centro Groote-Schuur di Città del Capo, seguita con cura e amore non solo dal fratello, ma anche dal cardiochirurgo che aveva eseguito l’intervento, Christiaan Barnard, che solo 2 anni prima aveva effettuato il primo trapianto di cuore della storia dell'umanità.

Sapendo tutto questo, non potevano gli specialisti del cuore del “Ruggi” rimanere impassibili, sia per la straordinaria durata della valvola (non si ha documentazione di altra valvola durata cinquant’anni), sia per aver potuto mettere mano lì, dove prima, aveva operato colui che ha segnato pagine fondamentali del progresso scientifico.

L’anestesista, il dottor Francesco Frunzo, ha voluto condividere la storia a mezzo social con alcuni colleghi che hanno commentato con entusiasmo il tutto, ringraziando il medico per aver permesso anche a loro di vivere una emozione unica.

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