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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Università e ricerca, intervista al Professore Paolo Diana: risultati raggiunti e progetti futuri

Abbiamo intervistato il professor Paolo Diana, senatore in rappresentanza dei ricercatori universitari dal febbraio 2016 che non sarà presente, in quanto dal 1° ottobre ha preso servizio come professore associato di Sociologia

Alla vigilia della prossima seduta del Senato accademico dell’Università di Salerno, abbiamo intervistato il professor Paolo Diana, senatore in rappresentanza dei ricercatori universitari dal febbraio 2016, che non sarà presente all'importante appuntamento in quanto, dal 1° ottobre, ha preso servizio come professore associato di Sociologia. Il docente, peraltro, è anche responsabile del Laboratorio RisavLab del Dipartimento di Scienze Politiche, Sociali e della Comunicazione.  Alle ultime elezioni per il rinnovo del Senato Accademico ha ricevuto 116 voti: un risultato, questo, davvero significativo. Diana, dunque, ci ha concesso un'interessante intervista.

Professore, può fornirci un bilancio dei quasi tre anni in Senato Accademico?

Vorrei innanzitutto dire che è stata una esperienza che mi ha arricchito sul piano professionale ma anche umano. Proprio le relazioni umane, fondate sulla condivisione  delle esperienze e sul dialogo, a mio parere restano una delle componenti fondamentali, insieme allo sviluppo scientifico del sapere, su cui si fonda il senso di comunità del nostro Ateneo e di cui ci si accorge maggiormente nei momenti delicati e decisivi della vita politica e amministrativa. A questo proposito voglio esprimere riconoscenza e gratitudine innanzitutto al rettore Aurelio Tommasetti per la sua grande disponibilità e sensibilità mostrate verso le istanze da me avanzate in rappresentanza del segmento dei ricercatori e per le continue attestazioni di fiducia materializzatesi negli incarichi assegnatemi in diverse commissioni di Ateneo. Devo dire che il lavoro nelle commissioni ha ancor più accresciuto in me il senso di responsabilità verso un’istituzione articolata e complessa come è la nostra Università. Inoltre, con affetto e stima ringrazio tutti i miei colleghi del Senato e auguro a loro un buon lavoro.

Quali sono alcuni dei momenti più significativi vissuti?

Sono tanti i momenti vissuti e che andrebbero ricordati. Sicuramente la mia prima seduta nella quale ci fu una forte dialettica sul conferimento dei prodotti scientifici dei singoli docenti e ricercatori per la campagna di valutazione “Vqr”. Devo dire che in quell’occasione, in un clima piuttosto animato, con serenità e responsabilità, forte anche del sostegno della maggioranza dei ricercatori, feci una scelta, in linea con l’indirizzo del Rettore e della maggioranza del Senato, che nel futuro si è rivelata vincente; si vedano ad esempio le ultime performance del nostro Ateneo in termini di qualità della ricerca e la sua traduzione in termini di finanziamenti economici che, a loro volta, si ri-traducono in maggiori risorse per gli avanzamenti di carriera e soprattutto per il reclutamento dei giovani ricercatori, a cui teniamo tanto. Il secondo momento è, invece, l’ultima seduta a cui ho partecipato e nella quale con mia soddisfazione si è votato un cambiamento dello Statuto, su proposta del Rettore, tale da permettere il voto ai colleghi ricercatori a tempo determinato di tipo A per l’elezione del Magnifico. Questo è sicuramente un risultato significativo nell’ottica di una politica di Ateneo basata sulla coesione e non sulla divisione. A questo proposito porto con me e conserverò le numerose e.mail ricevute all’indomani della mia decadenza da senatore da parte di colleghi appartenenti a tutti i  dipartimenti della nostra università con le quali hanno voluto attestare l’affetto, l’amicizia e l’apprezzamento per il lavoro svolto, molte volte - devo dire - fatto sotto traccia ma sempre efficace. A tutti  loro rinnovo il mio grazie e ricambio la stima anche pubblicamente.

Progetti per il futuro?

Continuo a lavorare, fare ricerca ed insegnare come ho sempre fatto. Sicuramente lavorerò per non disperdere la rete di colleghi costruita faticosamente in questi anni, frutto davvero di rapporti e situazioni che vanno ben oltre l’arida aritmetica dei voti ricevuti in passato. Sul piano più generale penso che dobbiamo continuare a rafforzare il processo di Internazionalizzazione sul quale il nostro Rettore si è speso tantissimo durante il suo mandato e che deve accompagnarsi necessariamente ad una crescita della qualità della ricerca. Un momento molto bello sarà inoltre vedere ospitate le universiadi nei nostri Campus, siamo già pronti!

Quale è il suo augurio?

Che la burocrazia non soffochi la ricerca scientifica e l’Università pubblica.
 

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