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Cronaca Vallo della Lucania

Vallo Della Lucania: polemiche per la proiezione di "Magazzino 18"

La proiezione dello spettacolo, che parla della tragedia delle Foibe e dell'esodo giuliano dalmata nel periodo successivo alla Seconda guerra mondiale, è stata organizzata dall'associazione Tradizione Futuro con il patrocinio del Comune

Si terrà venerdì 27 marzo presso il teatro comunale di Vallo Della Lucania, la proiezione dello spettacolo teatrale di Simone Cristicchi Magazzino 18. La proiezione dello spettacolo, che parla della tragedia delle Foibe e dell'esodo giuliano dalmata nel periodo immediatamente successivo alla fine della Seconda guerra mondiale, è stata organizzata dall'associazione culturale Tradizione Futuro con il patrocinio del Comune di Vallo Della Lucania. 

Ma non tutti sono d'accordo con la proiezione dello spettacolo. L'attivista vallese Antonio D'Agosto, infatti, sul Giornale del Cilento, rende nota la sua posizione: "Il simbolo del comune di Vallo della Lucania è stampato vicino a quello di Tradizione Futuro, chiara associazione legata a gruppi di destra, che ancora inneggiano al ventennio, per pubblicizzare un evento culturale. Ho sempre criticato il silenzio sull'eccidio delle Foibe e trovo giusto che se ne discuta, ma sicuramente è inopportuno associare il simbolo del comune con simboli che hanno difeso valori diversi da quelli Repubblicani e lontani anni luce dai concetti di democrazia e di uguaglianza che sono alla base della nostra Costituzione. Cosa diversa - continua D'agosto - sarebbe stato un incontro con storici, anche se con visioni diverse, per parlare dell'argomento, ma senza simboli ideologici anacronistici".

Pronta è arrivata la risposta dell'associazione Tradizione Futuro: "Innanzitutto vorremmo fosse chiaro, al signor D’Agosto e a chiunque fosse interessato alla manifestazione, il senso e la sostanza dell’iniziativa: la proiezione di uno spettacolo teatrale tecnicamente bellissimo e storicamente valido. Di cosa ci si preoccupa quindi? D'Agosto aveva, come dichiara, più interesse a partecipare ad un dibattito tra storici? Bene, lo faccia se lo ritiene, ma non è questo lo scopo della nostra iniziativa. La vicenda drammatica delle foibe, a nostra avviso, più che dibattuta va fatta conoscere. C’è poco da dibattere sulle 10.000 vittime italiane trucidate nelle foibe e sui 350.000 connazionali costretti a fuggire dalle loro terre natie. Invece - continuano dall'associazione - c’è molto da far conoscere di questa pagina triste e buia della storia d’Italia. A tal proposito, lo spettacolo Magazzino 18, di e con Simone Cristicchi, è un ottimo strumento per raccontare la persecuzione degli italiani delle terre orientali da parte dei partigiani titini e del dramma degli esuli, che non vennero accolti con entusiasmo in Patria, ma furono perfino insultati come avvenne a Bologna nella vicenda del cosiddetto treno della vergogna. Ecco, alla luce di tutto questo non riusciamo a comprendere le preoccupazioni del signor D'Agosto: Tradizione Futuro è un’associazione culturale che svolge da anni le proprie attività, spesso patrocinate da Enti ed Istituzioni. Se D’Agosto non lo sa perché non ci conosce, lo invitiamo ad astenersi da esprimere giudizi sprezzanti nei nostri confronti. Altrimenti saremmo portati a pensare che  è pronto a giudicare da qualche segno grafico, senza sapere di cosa e di chi parla. Questo si chiama pregiudizio, questo si chiama malafede. E tutto ciò - concludono da Tradizione Futuro - basta a qualificare il signor Antonio D’Agosto.

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