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Mercoledì, 17 Aprile 2024
Cronaca

Mare sporco a Salerno e provincia, l'Arpac: "Ecco le cause"

Dopo le segnalazioni di numerosi bagnanti, giunte anche alla nostra redazione, l'Agenzia per la protezione ambientale interviene per ricordare le sue attività di controllo e rassicurare residenti e turisti.

Dopo le segnalazioni di numerosi bagnanti, giunte anche alla nostra redazione, sulle cattive condizioni del mare, l’Arpac interviene con una nota ufficiale per ricordare le sue attività di controllo e rassicurare residenti e turisti.

I controlli

Dall’Agenzia regionale per la protezione ambientale ricordano che “oltre ai prelievi cosiddetti routinari vengono eseguiti da Arpac indagini e campionamenti aggiuntivi in caso di avvistamento o segnalazione di situazioni anomale (schiume, mucillagini, rifiuti solidi galleggianti, colorazione anomala, idrocarburi, ecc.), in tali casi sono intensificati i controlli in modo da poter escludere eventuali rischi sanitari, in linea con quanto previsto dalla legge”. Non solo. Ma “le situazioni anomale che rappresentano un potenziale rischio di tipo igienico-sanitario sono, pertanto, sempre opportunamente indagate e valutate. In tali situazioni i tecnici a bordo, seguendo l’iter procedurale normativo e l’operatività delineata dalla Direzione Tecnica, provvedono a campionare, analizzare, comunicare e relazionare in merito agli esiti analitici ottenuti e a prendere contatti diretti con l’amministrazione comunale di riferimento per prevenire eventualmente l’esposizione dei bagnanti”.

E  come si evince dalla consultazione dei dati finora ottenuti nella stagione balneare in corso “la situazione è alquanto rassicurante dal momento che non sono stati registrati molti superamenti dei valori limiti degli indicatori fecali nei tratti di mare indagati.I  fenomeni segnalati del tipo “schiuma bianca, chiazze oleose e in alcuni casi schiuma di color marrone in vari momenti della giornata” sono oggetto da sempre anche delle nostre indagini e si verificano in diversi tratti costieri regionali e nazionali, anche in zone in cui non è presente nessun tipo di impatto antropico. Nella quasi totalità dei casi tali fenomeni, a meno che non siano presenti nelle immediate vicinanze di uno scarico inquinante,  sono da ascriversi a fattori naturali accentuati dalle alte temperature superficiali del mare e dallo scarso idrodinamismo delle acque” concludono dall’Arpac.

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