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Cronaca Eboli

Dose letale al paziente terminale, il medico accusato: “Non l’ho ammazzato"

Marra ha riferito di aver preso campioni del medicinale dalla farmacia dell’Hospice per regalarli a gente bisognosa

“Non l’ho ammazzato, ma gli ho somministrato soltanto la dose terapeutica“. Queste le parole di Alessandro Marra, medico del Distretto 64 di Eboli che si difende dall’accusa di omicidio, mossa dalla Procura della Repubblica di Salerno, dopo la morte di un paziente 28enne di Battipaglia. A quest'ultimo, malato terminale di cancro,è stata somministrata una dose letale di un farmaco stupefacente specifico per le cure palliative.

L'accusa

L’accusa parte dall’indagine che ha portato i Carabinieri del Nas di Salerno ad eseguire un’ordinanza cautelare nei confronti di 11 indagati dipendenti dell’Asl di Salerno in servizio presso l’Unità Operativa di Medicina del Dolore e Cure Palliative-Hospice “Il Giardino dei Girasoli” e presso l’Unità di Medicina Legale del distretto 64 di Eboli. Come riporta Il Mattino, Marra, che si trova ai domiciliari è stato accompagnato dall’avvocato Michele Tedesco all’interrogatorio del gip Ubaldo Perrotta e del sostituto procuratore Elena Guarino.

La difesa

Gli infermieri professionali indagati, invece, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere dichiarando la loro estraneità ai fatti. Marra ha raccontato di essere andato a prendere a Firenze di persona il paziente 28enne e di non aver mai preso soldi per le prestazioni. Ha riferito inoltre di aver preso campioni del medicinale dalla farmacia dell’Hospice per regalarli a gente bisognosa. Il suo legale ha chiesto la revoca degli arresti: si attende la decisione.

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