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Cronaca

Santa Messa alle Fonderie Pisano, la protesta dei cittadini di Fratte

Monsignor Moretti intende far visita ai lavoratori delle "Pisano" e celebrare la Messa all'interno delle fonderie, venerdì 23. Il Comitato Salute e Vita ha chiesto incontro in Curia, giovedì

E' bastato un annuncio, uno spiffero per fare divampare l'incendio: il vescovo Luigi Moretti vuole celebrare Messa all'interno delle Fonderie Pisano, venerdì 23 dicembre. La sua intenzione è manifestare vicinanza alle famiglie dei lavoratori, in prossimità del Santo Natale. A loro, nei mesi scorsi, aveva già rivolto messaggi accorati esprimendo solidarietà. "Rispetto del lavoro e rispetto della salute", aveva detto. "La salute, appunto", replica Lorenzo Forte. Il presidente del Comitato Salute e Vita chiede che la Messa non venga officiata all'interno delle Fonderie, bensì in un luogo di culto.

Ecco le ragioni, espresse al Vescovo, nero su bianco, attraverso una lettera che è stata recapitata in queste ore agli uffici della Curia: "Siamo addolorati per la scelta - spiega Forte - perché non è possibile, a nostro avviso, celebrare Messa all'interno di una fabbrica che è stata fonte d'inquinamento almeno fino a maggio 2016. E' una decisione intollerabile. Il Vescovo ci ripensi. Gli chiediamo di celebrare Messa a poche centinaia di metri dalle Fonderie e cioè nella Chiesa Santa Maria dei Greci, che è la chiesa di tutti. Parteciperemo anche noi. Sarà una messa in ricordo dei tanti morti e da celebrare anche come segno di vicinanza ai lavoratori delle Fonderie perché la tutela del lavoro è importante quanto la tutela della salute pubblica".

Ecco la lettera, che contiene parole dure: "Caro Vescovo, ci permettiamo di farle notare quanto sia inopportuna tale iniziativa che la espone a facili strumentalizzazioni, perché la vede schierarsi pubblicamente dalla parte di imprenditori disonesti. Vogliamo ricordarle infatti che la proprietà Pisano ha lavorato in totale spregio della legge sia per quanto riguarda le norme ambientali che della sicurezza dei lavoratori, così come testimoniato dai reati per cui ha patteggiato nei numerosi processi che l’hanno vista coinvolta. A titolo di esempio citiamo la sentenza N. 314/2015 del Tribunale di Salerno che sancisce il patteggiamento per la mancata osservanza di norme per la sicurezza dei lavoratori ed “anche per via di un vetusto ed inadeguato sistema di captazione dei fumi di produzione” l’emissione di fumi contenenti polveri di natura cancerogena (“materiale particellare a base di piombo e cadmio, composti organici volatili (COV) contenenti, tra l'altro, monossido di carbonio, anidride carbonica, solventi aromatici, anidride solforosa”) provenienti dall’impianto dichiarato "assolutamente incompatibile con il contesto urbano nel quale è inserito".

La lettera prosegue con altri passaggi significativi: "Dalla Fonderia Pisano sono stati rilasciati nell’acqua, nel terreno e nell’aria senza autorizzazione, per tanti anni, molti degli agenti nocivi che, inquinando l’ambiente, aprono la strada al cancro, come testimoniato ad esempio dalla sentenza N. 415/2007 del Tribunale di Salerno, in cui la proprietà Pisano ha patteggiato la pena per i seguenti reati: abbandono di rifiuti speciali pericolosi; scarico di acque industriali nel fiume Irno e senza essere in possesso dell’autorizzazione; superamento dei limiti soglia per piombo, rame e zinco; scarico sul suolo di acque meteoriche miste alle polveri derivanti dall’attività prodotta; realizzazione d’impianti produttori di fumi in atmosfera senza essere in possesso dell’autorizzazione prevista; emissioni di gas e polveri atti a molestare le persone presenti in zona. Il Comitato Salute e Vita da anni sta lottando affinché sia garantito a tutti il diritto alla salute e ci sia giustizia per coloro che non hanno più voce e per le future generazioni. In questo nostro percorso ci sentiamo confortati e ispirati dalle parole dell’Enciclica di Papa Francesco “Laudato sii”. Ebbene, noi crediamo che celebrando la messa in fonderia lei tradirebbe palesemente il messaggio del Papa e, inoltre, compirebbe un gesto impossibile da comprendere per la popolazione che da anni soffre a causa della presenza di un impianto che opera al di fuori di ogni legge"

La proposta: "Le rivolgiamo un accorato appello affinché la messa venga celebrata alla presenza dei lavoratori e dei cittadini, ma non in fonderia, bensì nella chiesa di Fratte. Tale iniziativa sarebbe interpretabile come un gesto distensivo e pacificatore e non avrebbe la valenza di una presa di posizione a favore di Pisano. Inoltre le chiediamo un incontro per mercoledì 21 dicembre con una nostra delegazione in modo da poterci confrontare in maniera più approfondita su questa vicenda. La informiamo infine che, proprio alla luce dell’Enciclica sopra citata, stiamo valutando l’opportunità d’inviare a Papa Francesco un documento per metterlo al corrente della difficile situazione presente a Salerno e nella Valle dell’Irno a causa dell’inquinamento provocato dalle fonderie, nonché della complicità delle istituzioni in questa vicenda".

Il Vescovo ha ricevuto la missiva ed è stato subito fissato un incontro chiarificatore. Si terrà in posticipo di ventiquattro ore rispetto alla richiesta del Comitato, cioè giovedì mattina, 22 dicembre, in Curia, alle ore 10.30.

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