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Cronaca Amalfi

Il mito della ninfa Amalfi: ecco da dove deriva il nome della famosa città costiera

Siete sicuri di conoscere le origini del nome di Amalfi? Lo sapete che un tempo Amalfi non esisteva e che la sua fondazione è legata a un amore mitologico? Scoprite la leggenda sulla ninfa che ha dato il nome alla cittadina costiera

Oggi Amalfi e la costiera amalfitana sono universalmente note come la patria del buon cibo e del bel mare, e che ogni anno viene felicemente invasa da milioni di turisti, italiani e stranieri, attratti anche dalle sue bellezze storico-artistiche e paesaggistiche. Eppure quanti conoscono le origini della cittadina e del proprio nome? Non tutti sapranno, infatti, che un tempo Amalfi non esisteva e che la sua fondazione è legata a un amore mitologico che vede protagonista addirittura un personaggio mezzo uomo e mezzo dio, ovvero Ercole. La leggenda intorno alle origini di Amalfi e del suo nome, infatti, ruota proprio intorno alla figura del figlio di Zeus e dell’umana Alcmena, a cui si deve il nome di “Amalfi”: il mito vuole che il semi dio si fosse perdutamente innamorato della giovane e bellissima ninfa Amalfi al punto da desiderare di farla sua e di sposarla. Il loro, però, era un amore destinato a essere passionale ma breve: la ninfa morì improvvisamente e l’eroe, profondamente afflitto dalla tragedia e con il cuore a pezzi, decise che la sua amata dovesse avere una sepoltura che potesse ricordarla nel tempo.

Ercole voleva seppellire l’amata in una terra che fosse degna di ospitare cotanta bellezza per cui si mise alla ricerca del posto perfetto, riuscendo a individuarlo in una terra dalle coste frastagliate in cui mare e cielo si sposavano all’orizzonte. In questo luogo costiero Ercole si imbatté in un piccolo villaggio la cui natura rigogliosa e il cui paesaggio incantatole lo conquistarono al punto che decise di adornarlo con quegli alberi dai frutti pastosi, profumati e squillanti di sole che aveva rubato al Giardino delle Esperidi e che regalarono al luogo un profumo caratteristico: così in questo villaggio, Ercole decise di dire addio alla sua adorata Amalfi affidandone i resti alla cittadina costiera che battezzò con il nome dell’amata. E quei frutti pastosi con cui l’eroe adornò il villaggio, oggi sono noti come i limoni di Amalfi, diventati la gioia e l’orgoglio dei suoi abitanti.

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