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Cronaca

Muore dopo intervento al rene: "Manovra sbagliata della equipe"

Spuntano i risultati della perizia legale voluta dalla Procura per fare luce sulla causa della morte di Antonello Mucciolo. Ora toccherà al pm Roberto Penna del tribunale di Salerno formulare le eventuali imputazioni

Rischiano l’accusa di omicidio colposo i sanitari che, il 23 giugno scorso, operarono Antonello Mucciolo,  51 anni, capo operaio della Comunità Montana Alburni, presso l’azienda ospedaliera-universitaria “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” di Salerno.

L'operazione

Quel giorno l’uomo, padre di due figlie, venne sottoposto ad un intervento chirurgico che prevedeva l’asportazione di una massa grassa sul rene destro. Lo stesso medico chirurgo – riporta Il Mattino - aveva riferito alla famiglia che vi era stato un problema durante l’intervento e nello specifico diceva che era stata tagliata verticalmente la vena cava all’altezza dell’addome e che quindi erano intervenuti d’urgenza per porre rimedio a tale atto negligente. Non solo. Ma spiegò che il paziente aveva perso molto sangue ma che il problema era stato risolto e che, pur non essendocene la necessità ma per prassi, avrebbe dovuto trascorrere una notte nel reparto di Rianimazione dove sarebbe stato svegliato al mattino seguente. Ma, purtroppo, Mucciolo non si è più risvegliato.

Le indagini

Intanto secondo il referto medico legale a causa del decesso è da ricondurre “all’errata manovra dell’operatore. (…) Concludendo, riteniamo vi siano condotte colpose ascrivibili alla prima equipe operatoria che nell’effettuare l’intervento laparoscopico ha determinato la lesione della vena cava inferiore”. Ora toccherà al pm Roberto Penna del tribunale di Salerno formulare le eventuali imputazioni a carico dei medici che prestarono per primi le cure al 51enne salernitano.

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