rotate-mobile
Cronaca Nocera Inferiore

Nocera Inferiore, lo sfogo captato in ambientale: il "braccio destro" del boss a processo

Rischia un nuovo processo Ciro Eboli, il 38enne arrestato ad agosto dalla Procura Antimafia nell'inchiesta sugli intrecci tra camorra e politica. In un'intercettazione spiegò di aver aggredito una persona, con tanto di pistola. Deciderà il Gup

Rischia un nuovo processo Ciro Eboli, il 38enne arrestato ad agosto dalla Procura Antimafia e ritenuto braccio destro dell’ex boss, Antonio Pignataro, nella maxi inchiesta concentrata su di una casa famiglia la cui approvazione coinvolge, formalmente, anche l’amministrazione comunale. L’accusa per lui stavolta è di lesioni e detenzione di arma da fuoco: contestazioni generate da una denuncia sporta da una persona, nella quale si parla di un’aggressione a mani nude commessa proprio da Eboli. Per questo la Procura ha chiesto per il 38enne il rinvio a giudizio, in attesa del vaglio del Gip.

La denuncia e le intercettazioni

L’episodio viene registrato dai Ros - ma i carabinieri avevano già la denuncia - alla fine dello scorso luglio. E’ trascorso un mese dalle elezioni e gli inquirenti constatano un periodo di «estrema tensione» vissuto dall’indagato. Nota storica: Eboli un mese prima correva alle elezioni comunali nella lista civica “D’Acunzi sindaco per Nocera”, ma dall’inizio del 2017 si era mosso affinché la giunta - grazie alla mediazione di Carlo Bianco, anch’egli candidato ed ex consigliere comunale - approvasse una variante al Puc per edificare per conto della parrocchia di San Giuseppe quella mensa per poveri. Il 26 luglio Eboli viene intercettato dagli inquirenti in ambientale, all’interno di un’auto, mentre racconta l’episodio di cui è incriminato. Eboli si trova in carcere da agosto, con l’accusa di scambio elettorale politico-mafioso per l’inchiesta della Dda.  

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Nocera Inferiore, lo sfogo captato in ambientale: il "braccio destro" del boss a processo

SalernoToday è in caricamento