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Cronaca Nocera Inferiore

Nocera Inferiore, dona gli organi ma scompaiono telefonino e gioielli: parte la denuncia

E' quanto capitato ad una donna di 42 anni, originaria dell'Est Europa, Olga, deceduta lo scorso fine settimana all'ospedale Umberto I di Nocera Inferiore per un aneurisma. Alla cugina non sono stati restituiti i suoi effetti personali

Un gesto di grande generosità ma soprattutto di amore, avvolto però dal giallo. Forse un furto. E' quanto capitato ad una donna di 42 anni, originaria dell'Est Europa, deceduta lo scorso fine settimana all'ospedale Umberto I di Nocera Inferiore per un aneurisma. Olga il suo nome. Tra gli effetti personali che sono stati restituiti ad una parente mancava infatti il suo telefono cellulare, due anelli, una collanina ed un bracciale. La paziente si trovava ricoverata in reparto per emorragia cerebrale. 

Il fatto

I familiari - in particolare una cugina che vive al Nord - avevano deciso di donare gli organi, dopo una prima verifica e servizio di osservazione svolto dalla commissione di accertamento per morte cerebrale coordinata dal dottore Massimo Petrosino e i medici Gaetano Aprea, Vincenzo Stridacchio e Carmine Galdi. La notte scorsa, era stato poi dato il via alle operazioni di prelievo degli organi, con il coordinamento della centrale operativa del Centro Regionale Trapianti della Campania. Sono stati prelevati fegato, destinato in parte ad una bambina all'ospedale di Roma, polmoni, anche questi diretti a Roma stavolta per un bambino, il cuore, che invece sarà trapiantato in un ospedale di Napoli, due reni, uno a Napoli e l'altro a Salerno e infine, le cornee, che saranno successivamente trapiantate e per ora, custodite presso la banca degli occhi Campania. Per le operazioni avevano lavorato in sinergia le equipe chirurgiche, insieme ai laboratori, poi il servizio navette e di logistica per la fase successiva che riguardava il trasporto dei singoli organi. La Direzione Generale dell'Asl ha espresso il proprio cordoglio alla famiglia per il decesso della donna, riconoscendo poi enorme gratitudine per un gesto di grande amore e solidarietà, che permetterà ad altre persone, come i due bambini ad esempio, di poter beneficiare del trapianto. Sugli effetti personali non restituiti, invece, è stata sporta una denuncia. La donna viveva a Scafati, dove lavorava in un bar. Sulla scomparsa di oggetti preziosi, appartenenti a pazienti, vi è già un precedente, che riguardava la mancata restituzione di alcuni oggetti d'oro ad una coppia di anziani, deceduta sempre in ospedale. A denunciare la circostanza era stata la nipote

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