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Cronaca Nocera Inferiore

Va in ospedale dopo aver abortito, ma il feto scompare: aperta indagine

Va in ospedale per un’emorragia interna e i medici scoprono che ha appena abortito. A domanda su dove fosse il feto, la donna riferisce di non saperlo. Qualche ora dopo, la polizia lo ritrova nel bagno di casa sua. Aperta un'indagine

Va in ospedale per un’emorragia interna e i medici scoprono che ha appena abortito. A domanda su dove fosse il feto, la donna riferisce di non saperlo. Qualche ora dopo, la polizia lo ritrova nel bagno di casa sua. Sull’episodio, è stata avviata un’indagine formale per ricostruire l’accaduto. I fatti risalgono a ieri mattina, durante le prime ore del giorno, quando presso l’ospedale Umberto I di Nocera Inferiore arriva una donna in gravi condizioni. Si trovava in casa, quando ha cominciato a perdere sangue in bagno. Preoccupata, ha chiamato il 118. L’ambulanza l’ha soccorsa e trasferita a Nocera, dalla sua casa a Siano. E’ straniera, romena, poco più che trentenne. In pronto soccorso spiega di sentire forti dolori all’addome. Una circostanza i cui contorni obbligano i sanitari ad un trasferimento in reparto. La paziente ha problemi a spiegare però l’origine delle sue difficoltà fisiche: parla un italiano molto stentato, dunque si fa capire a gran fatica, con qualche gesto. Nel mentre viene ricoverata e stabilizzata, i medici si accorgono dei segni di un parto. A quel punto chiedono alla donna se avesse partorito da poco e la stessa, conferma. Ma anche stavolta, le versioni e ciò che comunica risultano essere confuse e poco chiare. In un primo momento, infatti, avrebbe detto di aver espulso il feto in casa. Dopo poco, avrebbe aggiunto di aver abortito spontaneamente, ma all’interno del bagno dell’ospedale. La direzione ospedaliera decide a quel punto di vederci chiaro e lancia l’allarme alla polizia di stato.

All’Umberto I giunge in pochi minuti una pattuglia degli agenti retti dal vice questore Giuseppina Sessa. La polizia parla con i medici, poi con la donna. Raccolgono informazioni su di lei e sul suo domicilio, dove vive con la madre. Il marito è in Germania. Gli agenti arrivano in casa sua e procedono ad un’ispezione. Parlano anche con il genitore, che racconta della chiamata fatta dalla figlia al 118 e delle sue condizioni. Ma è quando entrano in bagno che fanno la scoperta, individuando residui del feto sul pavimento, con una grande quantità di sangue. A quanto pare, la 30enne non si era accorta di aver espulso il feto, nel momento in cui aveva cominciato ad avere i primi dolori, con relativa perdita di sangue. A seguito del ritrovamento, la polizia ha deciso di aprire un’indagine formale e di comunicare la cosa alla Procura. Dai primi riscontri, si sarebbe trattato di un aborto spontaneo e la donna, in tal senso, non rischierebbe denunce di tipo penale. Tuttavia, si cercherà di accertare il periodo di gestazione che non dovrebbe superare il quarto mese. Insieme alle modalità con le quali sarebbe avvenuto l’aborto del feto. Sono state infatti le dichiarazioni della donna, non appena è stata ricoverata, ad insospettire ospedale e inquirenti, giunti in reparto dopo l’allarme lanciato da chi aveva visitato e parlato con la paziente.   

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