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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Nocera Inferiore

Nocera Inferiore, cadde 5 volte dal letto poi la morte: in 9 rischiano il processo

Per tale circostanza, la Procura ha chiesto il rinvio a giudizio per 9, tra medici e infermieri, della struttura sanitaria di via Atzori, accusati di omicidio colposo in concorso per la morte di Gennaro Barba, deceduto all’età di 88 anni in ospedale

Cadde per cinque volte dal letto, nella sua camera ubicata nella casa di cura di Villa Chiarugi. Poi morì in ospedale, dopo diciassette giorni di ricovero. Per tale circostanza, la Procura di Nocera Inferiore ha chiesto il rinvio a giudizio per 9, tra medici e infermieri, della struttura sanitaria di via Atzori, accusati di omicidio colposo in concorso per la morte di Gennaro Barba, deceduto all’età di 88 anni all’ospedale Umberto I. Il sostituto Ernesto Caggiano ritiene i 9 responsabili della morte del paziente, ricoverato nella struttura per 10 giorni per problemi di natura neuropsichiatrica. Tra il 4 e il 5 luglio 2012, l’uomo cadde dal suo letto cinque volte nei seguenti orari: 7.30, 16.07, 17.00, 22.15 e alle 01.00. Le presunte responsabilità di parte del personale si sarebbero consumate dopo la prima caduta. Nessuno degli infermieri si sarebbe impegnato ad evitare nuove cadute, come porre una «tempestiva applicazione di barre di contenzione al letto a seguito della prima». Questi ultimi sarebbero rimasti «inermi», così come i medici, che si limitarono ad «operare il trasferimento in ospedale quando le condizioni del paziente eranopalesemente gravissime». 

Le colpe presunte dei paramedici

Non solo: non si sarebbero interessati a svolgere approfondimenti clinici necessari per scoprire le cause di quelle cadute né a vigilare sulla necessaria ma mancata applicazione di misure assistenziali. Inoltre, quando disposero il trasferimento in ospedale, non effettuarono un «colloquio preventivo con i medici dell’ospedale» che prevedeva una lettera di accompagnamento che indicasse la diagnosi, il motivo del ricovero e i farmaci assunti per «agevolare il tempestivo intervento del presidio sanitario ricevente». Gennaro Barba riportò un trauma cranico, entrando poi in stato precomatoso e contraendo una polmonite che lo condusse al decesso dopo 17 giorni di ricovero in ospedale. La perizia della Procura parlò di "emorragia sub aracnoidea" che favorì l’insorgenza della malattia polmonare. Inizialmente, la Procura non ritenne colpevole i medici di Villa Chiarugi, ma il gip rigettò l’archiviazione e ordinò nuove indagini, sottolineando la «pessima gestione del malato, lacunosa ed approssimativa». I nove indagati (2 medici di Napoli, 1 di Salerno e 6 di Nocera Inferiore) compariranno il 5 ottobre davanti al gip Paolo Valiante, che valuterà se fissare il processo o procedere ad un’archiviazione. In sede penale, la famiglia di Barba è assistita dal legale Mauro Liguori, mentre in sede civile dall’avvocato Carmela Garofalo.   
 

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