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Cronaca Nocera Inferiore

Nocera Inferiore, morta dopo l'intervento chirurgico: quattro i medici indagati

La Procura iscrive quattro medici per la morte di una 44enne di Nocera Inferiore, originaria di Pagani. Conferito incarico ad un medico legale che analizzerà la cartella clinica della paziente, a seguito della denuncia sporta dal marito

Sono quattro i medici indagati per la morte di Lucia Faiella, la 44enne originaria di Pagani ma residente a Nocera Inferiore, sul cui decesso la procura sta tentando di far luce da un paio di settimane. Nel mirino c’è il reparto di chirurgia, con l’iscrizione di quattro medici nel registro degli indagati per mano del sostituto procuratore Ernesto Caggiano. Il fascicolo per omicidio colposo è stato aperto dopo la denuncia sporta dal marito della donna, che ha chiesto la verità sul decesso, a seguito di accertamenti medici e un intervento alla quale la moglie si era sottoposta dopo alcuni controlli. In origine, i medici iscritti erano risultati essere almeno una decina: in seguito la decisione di rimuovere almeno sei di quelle posizioni, ritenute non cruciali ai fini investigativi. Ieri pomeriggio, la procura ha conferito incarico al medico legale, Carlo De Rosa, il cui lavoro sarà determinante per le fasi successive. Il perito svolgerà un lavoro di tipo documentale sull’incartamento comprensivo della cartella clinica della paziente, insieme all’analisi, da svolgere presso l’ospedale di Pagani, di un tessuto asportato dal corpo della donna e propedeutico all’operazione chirurgica.

Deceduta lo scorso 2 febbraio, la 44enne risultava affetta dal "morbo di Crohn", una malattia infiammatoria cronica dell’intestino che colpisce parti del tratto gastrointestinale, provocando a sua volta diverse tipologie di sintomi. Dopo alcune visite e accertamenti medici, Lucia Faiella fu sottoposta all’operazione, al termine della quale affrontò una degenza di almeno venti giorni. Poi qualcosa sarebbe andato storto, con il decesso avvenuto un mese fa. La denuncia in procura fu tuttavia presentata dal marito alcune settimane dopo i fatti. Circostanza che ha spinto la stessa magistratura ad effettuare, al momento, degli accertamenti esclusivamente documentali. Ora c’è da valutare l’eventuale responsabilità nell’operato dei medici che la ebbero in cura e che effettuarono l’operazione, accertando il rispetto dei protocolli in rapporto allo status della paziente. I quattro medici attenzionati (tra i difensori l’avvocato Andrea Vagito) hanno a loro volta effettuato la nomina di consulenti di parte, a garanzia della loro posizione. Resta invece in dubbio l’autopsia sul corpo della donna: al momento non si è deciso per la riesumazione del cadavere visto il tempo trascorso dalla denuncia e la tipologia di accertamento da effettuare, basata sul solo incartamento che racconta il quadro clinico della 44enne.

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