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Cronaca Nocera Inferiore

Nocera, omicidio dell'infermiere Fortino, spunta la lettera choc: "La morte voluta da altri"

Secondo un detenuto ed ex compagno di cella di Davide Sanzone, già condannato in primo grado, l'omicidio dell'infermiere sarebbe stato "commissionato". Sarebbe stato proprio l'imputato a confessarlo in carcere

Nell'omicidio dell'infermiere di 52 anni, Maurizio Fortino, spunta la lettera di un detenuto. Una persona che ha condiviso per un periodo la cella con Davide Sanzone, il 43enne di origine siciliana, condannato a 16 anni in primo grado per quel delitto. Nella lettera, indirizzata alla procura e ora oggetto di valutazione del collegio, viene riferito che quell'omicidio fu "voluto da altre persone". Una circostanza che lo stesso imputato avrebbe confidato a quel detenuto

L'indagine

Il prossimo lunedì, il collegio aprirà il dibattimento e deciderà se ascoltare il detenuto per verificarne l'attendibilità. Ad oggi, restano i fatti, oggetto di una sentenza di condanna emessa dal gup del tribunale di Nocera Inferiore, al termine del rito abbreviato, in primo grado. L’episodio si consumò alle 21.30 in via Origlia, in casa della ex moglie di Sanzone. La donna che era separata da circa cinque anni da Sanzone e che intratteneva una relazione affettiva con Fortino. Il 42enne era tornato a Nocera Inferiore da Milano. Avrebbe voluto lavare degli abiti e dare un saluto alla figlia, che viveva insieme alla madre. Fuori casa notò lo scooter di Fortino: un fatto che lo spinse a bussare all’uscio della casa della donna con insistenza. Una volta dentro, si accorse della presenza in bagno della vittima. Fuori di se, entrò in cucina e afferrò un coltello con lama da 5 centimetri. Poi colpì Maurizio Fortino al fianco sinistro. All’omicidio assistette anche la figlia della donna. L’infermiere si trascinò a fatica fuori dall’abitazione, provando a raggiungere l’ospedale in sella al suo scooter. Sanzone lo scortò fuori, preoccupato e chiedendogli di non denunciarlo. Sarà poi arrestato dai carabinieri poco dopo. Fortino, con una mano al fianco insanguinato, partì diretto in ospedale ma cadde per strada dopo poco. Soccorso da una coppia, arrivò in ospedale quando era troppo tardi.  
 

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