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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Nocera Inferiore

Nocera Inferiore, pestato per aver rubato cellulare a un bambino: sconto di pena in Appello

Luigi Cuomo e Luigi Vicidomini sono stati condannati in Appello ad 1 anno e 5 mesi ciascuno. In primo grado, avevano preso 3 e 2 anni e 8 mesi. La vittima fu un africano, accusato di aver sottratto il telefono al figlio di Cuomo

Sconto in Appello per Luigi Cuomo e Luigi Vicidomini, accusati di lesioni e violazione di domicilio per aver picchiato un cittadino capoverdiano, l'11 febbraio 2016. I giudici, pur confermando la condanna per entrambi, hanno ridotto le pene per i due ad un 1 anno e 5 mesi ciascuno. In primo grado, davanti al tribunale di Nocera Inferiore, Luigi Cuomo era stato condannato a 3 anni, mentre Vicidomini a 2 anni e 8 mesi. Tra gli avvocati difensori, il legale Gregorio Sorrento. Era sera, quando in piazza Sant'Antonio i due - insieme ad altre persone mai identificate - ebbero da ridire nei confronti di un extracomunitario, un cittadino di Capoverde. Fu accusato di aver rubato il cellulare al figlio di uno dei due, Cuomo. Il racconto del ragazzino, con contestuale identificazione per strada, fu la scintilla che fece scattare la vendetta nei confronti dello straniero, risultato poi irreperibile durante il processo in primo grado. Da un veloce diverbio, i due aggressori passarono all’azione. Con botte date prima a mani nude e poi con un bastone. 

L’africano riuscì a scappare e a rifugiarsi in casa. Ma questo non fermò i due nocerini, che lo rincorsero fino alla porta d’ingresso, cercando di sfondarla per entrare. Una volta dentro, la vittima cercò di sottrarsi alla violenza dei due, raggiungendo l’interno del bagno. Qui, aprì la finestra e si lanciò di sotto. Nel frattempo, all’esterno, un altro gruppo di ragazzi cercò di bloccarlo. L’uomo finì su di un’auto parcheggiata, ferendosi, ma restando lucido al punto tale da continuare la fuga. Si nascose in una casa abbandonata, dove trascorse l’intera notte. Il giorno dopo si recò dai carabinieri, raccontando quanto gli era accaduto. Le indagini furono condotte dal sostituto procuratore Roberto Lenza e dai carabinieri della Sezione Investigativa. Trascorso un mese, i militari individuarono due dei potenziali aggressori, eseguendo una misura cautelare agli arresti domiciliari per entrambi. L'episodio è finito anche al centro dell'indagine della Dda, "Un'altra storia", con gli inquirenti che poi identificarono altre persone che pure avrebbero preso parte a quel pestaggio

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