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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca Nocera Inferiore

Nocera, morto schiacciato dall'auto: la procura chiede di archiviare l'omicidio Senatore

L'ultima parola spetterà al gip: per la procura Domenico cercò solo di sottrarsi all'aggressione della vittima. La morte fu incidentale.

"Domenico Senatore non voleva uccidere la vittima, tentò di difendersi da un'aggressione, senza trascinarlo con l'auto". Con queste motivazioni la procura di Nocera Inferiore ritiene di archiviare l'indagine sulla morte di Fabrizio Senatore, il 40enne di Salerno, morto l'8 aprile scorso a Nocera Inferiore, dopo essere stato schiacciato con l'auto dell'indagato a ridosso di un muretto. Quel muretto era della casa della ex della vittima, che lo aveva mollato tempo prima, denunciandolo anche per stalking, a causa di un rapporto violento e tormentato

La parola al gip

Spetterà ora al gip per l'udienza preliminare accogliere la tesi della procura, o disporre nuove indagini. Quella sera, Domenico aveva accompagnato la ex di Fabrizio a casa, dopo essere stati in un bar. Fabrizio Senatore, ristretto ai domiciliari per l'accusa di stalking, aveva deciso di conoscere dove fosse andata la sua ex, quella sera. Da Salerno partì per Nocera, in sella al suo scooter. L'amico lo aveva preceduto, dietro suo ordine. Giunti nella zona di Cicalesi, all'esterno del bar Petruccelli, notarono Domenico accompagnare la ragazza a casa. Fu proprio lei a chiederglielo. Quando l'indagato tornò indietro con l'auto, per tornare a casa, notò uno scooter al centro della strada, riverso a terra, con vicino i due uomini. Nel credere ad un incidente, accostò per chiedere se servisse una mano. Fu in quel momento che Fabrizio lo aggredì, prima provando a trascinarlo fuori dall'auto per picchiarlo, poi provandogli a far perdere il controllo della guida. Nella retromarcia che Domenico Senatore effettuò, Fabrizio rimase schiacciato tra il mezzo ed un muretto, morendo sul colpo. La procura ascoltò sia la ragazza che l'amico della vittima, oltre all'indagato, per ricostruire i fatti. Ma il gip liberò il 36enne di Nocera Superiore, al termine dell'interrogatorio, spiegando che quella sera l'indagato aveva reagito solo ad un'aggressione, tentando la fuga. E senza voler invece uccidere la vittima. Circostanza, questa, avallata da diverse "lacune" commesse dagli investigatori, sul luogo del delitto. Una tesi che la procura oggi conferma, dopo le intercettazioni dell'amico di Fabrizio, "reticente" in fase preliminare, quando fu interrogato, ma risultato invece chiaro quando fu registrato mentre raccontava la dinamica dei fatti. Che escludeva che l'amico fosse stato trascinato dall'auto, con la consapevolezza del guidatore. 

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