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Cronaca

Oliveto citra, in nome di "San Macario" il nuovo gemellaggio con Episcopia

Il sindaco Pignata: "Mettere al centro la cultura e valorizzare le meraviglie che abbiamo, attraverso un percorso e un cammino comune tra le nostre comunità"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di SalernoToday

Nuovo gemellaggio in vista per il Comune di Oliveto Citra, pronto ad avviare un percorso insieme a Episcopia, in provincia di Potenza, in nome di San Macario, patrono di Oliveto, e del suo percorso, iniziato dalla Sicilia e articolatosi attraverso la Lucania. A suggellare questa nuova contaminazione culturale tra comunità, l’evento “Episcopia e i suoi Santi: Cristoforo, Saba e Macario. La Storia incontra la Religione”, presentato sabato 16 Marzo nella suggestiva sala del Convento di Sant’Antonio, nel comune potentino, a cui ha partecipato il Sindaco di Oliveto Citra, Mino Pignata, a capo di un’ampia delegazione composta dal parroco Don Luigi Piccolo e un numero consistente di rappresentanti dell’Amministrazione e della società civile. Un evento frutto di un percorso biennale, come sottolineato da Egidio Vecchione, Primo Cittadino di Episcopia. Nato, tra le tante difficoltà, sulla spinta della passione e dedizione di Alberto Maria Viceconte, Consigliere Comunale con Delega al Turismo e allo Spettacolo. «Tutto ha avuto origine a partire da un libro di oltre mille anni fa – ha spiegato, infatti, Viceconte – che ci ha permesso di ricostruire il cammino, fino al salernitano, di San Saba e San Macario, attraverso le guerre tra bizantini e normanni e le tensioni tra rito latino e greco-ortodosso». Che hanno portato, in prima battuta, la famiglia di Santi siciliani a operare nel territorio della Valle del Sinni, per poi spostarsi verso le nostre comunità solo successivamente, con la relativa pacificazione delle tensioni religiose. «Il ricongiungimento di questi due comuni del Sud – ha dichiarato il Sindaco Pignata – ci deve far capire quanto la presenza di questi Santi abbia inciso sulla costruzione delle nostre comunità. San Basilio esortava i monaci a essere socievoli, caratteristica fondamentale delle nostre comunità, unitamente a convivialità e ospitalità. La cultura è l’investimento a lungo termine che deve essere messo al centro delle attività delle amministrazioni. Insieme alla valorizzazione delle meraviglie che abbiamo a casa nostra, pensando a percorsi, tra i nostri territori, che possano far riscoprire queste pagine di storia ed esaltare ciò che ci accomuna».

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