Omicidio di Buonabitacolo, la perizia: "Lapenta capace di intedere e volere"
Scontro in aula tra i periti nominati dal tribunale e il perito di parte. La prossima udienza si terrà il 12 dicembre
Karol Lapenta era capace di intendere e volere quando uccise Antonio Pascuzzo a Buonabitacolo. E' quanto sostengono i periti nominati dal Tribunale di Lagonegro, mentre il perito di parte parla di semi-infermità mentale. Due posizioni che, ieri, si sono scontrate durante l'udienza sulla morte del giovane che venne ucciso per una vicenda relativa allo spaccio di droga. Al termine del dibattimento, si è fissata la prossima udienza che si terrà il 12 dicembre, quando verranno fatte le richieste della Procura e si potrebbe arrivare a sentenza.
La dinamica e la confessione
La sera del 6 aprile 2018 Lapenta e Pascuzzo si incontrarono presso la piscina di Buonabitacolo per una compravendita di droga. Pascuzzo, dopo aver mostrato lo stupefacente all'acquirente, fu accoltellato dall'apprendista macellaio del posto. Il corpo del giovane Antonio venne ritrovato una settimana dopo, nei pressi del torrente Peglio. Poi, la confessione di Lapenta.