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Cronaca Buonabitacolo

Omicidio di Buonabitacolo, la perizia della Procura: "Lapenta capace di intendere e volere"

La documentazione è arrivata sul tavolo degli inquirenti, ma potrebbe essere smentita dagli accertamenti commissionati dall’avvocato difensore del 19enne

Nessun attenuante: Karol Lapenta era capace di intendere e di volere. Sarebbe questa la conclusione – riporta La Città – della perizia, svolta su richiesta della Procura di Lagonegro, nei confronti del 19enne di Buonabitacolo, accusato di essere l’autore dell’omicidio del 18 enne Antonio Pascuzzo verificatosi il 6 aprile del 2018. La documentazione è arrivata sul tavolo degli inquirenti, ma potrebbe essere smentita dagli accertamenti commissionati dall’avvocato di Lapenta, Michele De Iesu.

L’omicidio

La sera del 6 aprile, dopo uno scambio di messaggi, i due si sarebbero dati appuntamento per comprare della droga. Il giovane peruviano, arrivato sul posto, dopo aver mostrato la droga sarebbe stato accoltellato. “Non era mio amico, né mio nemico. Era il mio pusher”, ha riferito, durante la confessione iniziale, l'omicida al Procuratore. L'arma del delitto era stata prelevata da una macelleria di Montesano Scalo, dove il giovane lavorava come apprendista. Dopo aver colpito il ragazzo, Pascuzzo sarebbe stato trascinato e gettato nei pressi del torrente Peglio, con la bicicletta gettata da una finestra in disuso della palestra comunale. Il corpo fu ritrovato dopo circa dieci giorni di ricerche. Lapenta avrebbe ucciso il suo quasi coetaneo con premeditazione, per 500 euro di marijuana e fu lui stesso a confessare il delitto subito dopo l’arresto.

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