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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca Giffoni Valle Piana

Omicidio Pennasilico a Giffoni, il giovane pastore torna in carcere

A distanza di quasi una settimana dalla decisione del tribunale del Riesame che lo aveva scarcerato per un vizio di forma, il gip del tribunale di Salerno ha emesso un nuovo provvedimento restrittivo nei suoi confronti

Torna in carcere il 23enne di Giffoni Valle Piana, B.D.M, accusato dell’omicidio del pastore Domenico Pennasilico. A distanza di quasi una settimana dalla decisione del tribunale del Riesame che lo aveva scarcerato per un vizio di forma, il gip del tribunale di Salerno ha emesso un nuovo provvedimento restrittivo nei suoi confronti. E così ieri i carabinieri lo hanno nuovamente ammanettato per rinchiuderlo nella casa circondariale di Fuorni. Su di lui pende l’accusa di omicidio preterintenzionale. Gli inquirenti continuano a sostenere che la pista più accreditata sia quella legata alla guerra tra pastori sugli spazi per far pascolare il bestiame.

Il fatto

Secondo la Procura il giovane pastore, lo scorso 23 aprile, avrebbe ucciso Pennasilico, in un agguato nelle campagne di Giffoni Sei Casali, zona Cerzoni, dove la vittima si era recata con il figlio Generoso per recuperare dei bovini che pascolavano. Quasi contemporaneamente, a breve distanza, Pennasilico è stato colpito da un primo colpo di fucile, caricato a pallettoni, da altri complici, come riferito dalla vittima al figlio Generoso Raffaele, in una concitata telefonata nel corso della quale lo avvisava di mettersi in salvo. Una lite tra le due famiglie di pastori per motivi di pascolo, sarebbe alla base del delitto. Pennasilico fu colpito da un proiettile di fucile alla gamba. Il proiettile recise l’arteria femorale, provocandone il decesso. A fare l’allarme e a sporgere denuncia ai carabinieri fu il figlio.  

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