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Cronaca Sant'Egidio del Monte Albino

Muore a 8 mesi, il giudice accusa i genitori: "Volevano nascondere l'omicidio"

Due giorni fa l'ordinanza di custodia cautelare in carcere per la 30enne di Sant'Egidio del Monte Albino che, domani, sarà interrogata dal Gip. Lei e il marito (già detenuto a Fuorni) sono accusati di omicidio pluriaggravato e maltrattamenti in concorso

Giuseppe Passariello e Immacolata Monti avrebbero “concordato le linee difensive da tenere rispettivamente nell’immediatezza”, ossia nelle ore successive alla morte della loro figlia Jolanda. Ne sono convinti il Gip Luigi Levita e la Procura di Nocera Inferiore che, due giorni fa, hanno dato il via libera all’ordinanza di custodia cautelare in carcere per la donna, accusata di omicidio pluriaggravata e maltrattamenti in concorso. Ora, sia lei che il marito (che ha tentato la fuga subito dopo il primo interrogatorio), sono rinchiusi nella casa circondariale di Fuorni.

Le frasi incriminate

Per il giudice ad incastrare i due genitori è la conversazione tenuta all’interno del commissariato di polizia di Nocera Inferiore poche ore dopo il decesso della neonata di appena otto mesi. Nel colloquio, parlando di un cuscino, entrambi temono “che lo stesso potesse essere individuato come il mezzo attraverso il quale era stata provocata l’asfissia meccanica a danno della piccola Jolanda”,  Nel mirino alcune frasi precise: “L’omicidio lo abbiamo fatto” dice Immacolata al marito domandandosi poi se fosse stato opportuno liberarsi del cuscino, che sarebbe stato usato per soffocare le piccola. L’uomo, preoccupato, chiede: “Gli hai detto quelle parole? Qua ci arrestato a tutti e due.. siamo a posto”. E lei replica: “La verità..non deve mai venire fuori—ci facciamo cinquant’anni di carcere”. Parole, secondo il giudice, determinanti per accusare i due di omicidio: “Vi è – scrive il Gip – un palese tentativo di costruire a tavolino una versione difensiva utile ad allontanare da sé stessi ogni sospetto, che è l’unica preoccupazione che pare animare i due appena vengono lasciati soli”.

Insomma, Giuseppe e Immacolata si sarebbero preoccupati solo della loro posizione senza mai mostrare alcun altro sentimento per la morte della figlia. La donna, comunque, sarà interrogata domani dal Gip per raccontare, nuovamente, la sua versione dei fatti.

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