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Cronaca Cava de' Tirreni

Omicidio Simonetta Lamberti, la sorella scrive a Mattarella: "Voglio giustizia"

La sorella della bambina uccisa dall'ex boss Antonio Pignataro non accetta che quest'ultimo sia stato scarcerato e torni in semilibertà. Avrà solo il divieto di uscire di casa dalle 22 alle 8 del mattino

Dopo la decisione del tribunale di Nocera Inferiore di scarcerare (per decorrenza dei termini di custodia) Antonio Pignataro, ex esponente di spicco della Nuova Camorra Organizzata e della Nuova Famiglia, al centro del maxi processo “Un’altra storia” e considerato l’autore dell’omicidio di Simonetta Lamberti, la sorella di quest’ultima ha deciso di proseguire nella sua battaglia.

La lettera al Quirinale

E così, dopo i numerosi appelli lanciati via Radio e in tv, Serena Simonetta Lamberti ha inviato una lettera direttamente al presidente della Repubblica Sergio Mattarella non solo per la sua carica istituzionale, ma per la sua storia personale. “Il fratello del presidente Mattarella, Piersanti, fu ucciso da Casa Nostra nel 1980 quando era presidente della Regione Sicilia - spiega Serena Simonetta a Il Mattino - nessuno meglio di lui potrà capire il dolore, il senso di impotenza di fronte a queste tragedie. Io sono nata tra le macerie ed oggi, con la scarcerazione dell’essere che ha ucciso mia sorella, sono ripiombata nelle tenebre". La donna è davvero amareggiata: “Ha continuato a fare del male, programmare crimini e omicidi, è tornato libero di stare con la sua famiglia, salvo non uscire dopo le 22. Io non posso stare ferma. Nonostante il dolore devo continuare a lottare. A Mattarella chiedo aiuto per ottenere giustizia. Sto pensando, anche perchè me lo stanno chiedendo in molti, di scrivere un libro”.

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