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Cronaca

Omicidio di Vincenzo Persico, gli accusati: "Volevamo solo gambizzarlo"

L'agguato mortale al figlio del boss, secondo la tesi dei quattro accusati, non sarebbe stato premeditato, come riportato da La Città

Non si tratterebbe di un piano studiato, ma di un errore. Svolta nell'omicidio di Vincenzo Persico, detto Coca Cola che è stato barbaramente ucciso a colpi di pistola a Montecorvino Rovella. A rivelarlo, il quotidiano La Città: la volontà del suo sicario, A.V. venticinquenne di Giffoni pare fosse solo quella di vendicarsi per le botte subite dopo un'accesa discussione sulle zone ed i confini dello spaccio.

Oggi sono davanti al Gip Renata Sessa, i quattro arrestati, la cui tesi è, quindi, quella di un omicidio non programmato. "Io e Persico avevamo avuto una discussione, lui mi aveva picchiato e io volevo dargli una lezione: lo volevo gambizzare", ha detto il 25enne che ha giustificato i colpi al torace contro il figlio del boss, come un errore dovuto alla assunzione di droga. Stessa tesi anche da parte di N.B.: "Non mi hanno mai parlato di omicidio: non doveva scappare il morto".

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