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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Novità al Ruggi, è nato il primo bambino con parto in accovacciamento

La tecnica sperimentale, messa in atto dall'equipe del dottore Raffaele Petta, permette alle neo mamme di gestire meglio il travaglio

Uno splendido bimbo di 3.390 grammi è nato, nella giornata di ieri, all’ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno. Per la mamma, V.A. di 40 anni, salernitana, è stata adottata una nuova tecnica che consiste nel fare travagliare la donna in posizione libera. Il travaglio è durato poche ore ed alle 11.10 è nato questo bellissimo bimbo senza alcun problema pur presentando un giro di cordone al collo e la procidenza di un arto. Il parto è stato seguito dal dottore Raffaele Petta, direttore del Reparto di “Gravidanza a rischio”, assistito dalla ostetrica Giovanna La Rocca coadiuvata dalla collega Marilena Labano

“Fino a qualche anno fa - afferma Petta - stare sdraiate sul lettino era l’unico modo per partorire. Oggi, invece, le cose stanno decisamente migliorando. La donna è infatti libera di partecipare al proprio travaglio cambiando posizione quando crede. Per questo si può parlare di parto attivo; durante il quale la futura mamma ha la facoltà di muoversi, camminare e ciò la renderà più partecipe del proprio travaglio e soprattutto sarà in grado di controllare meglio il dolores e seguirà quello che le dice il proprio corpo”. Poi il noto medico dell’azienda ospedaliera universitaria salernitana spiega che “il parto in accovacciamento è una delle posizioni più naturali per la donna e sfrutta la forza di gravità. L’adozione di questa nuova tecnica di assistenza al travaglio ed al parto rientra in un percorso di umanizzazione del parto già avviato a suo tempo con il parto in piedi. D’altronde il Ruggi è sensibile a questa tema: è presente una Struttura Dipartimentale diretta dal dottore Roberto Iovieno dedicata proprio alla umanizzazione del parto, che ha avviato con l’Università un progetto di umanizzazione nel percorso del parto e  del neonato prematuro denominato 600 grammi di umanità coordinato dalla dottoressa Antonella Maisto”.
 

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