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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Ictus cerebrale, al Ruggi la prima simulazione multidisciplinare per il paziente

Nel futuro prossimo, l’attivazione della rete Stroke territoriale porterà ad un’ulteriore richiesta di tale opportunità terapeutica e ad un bacino sempre crescente

Si è tenuta il 31 ottobre,  presso l’Azienda Ospedaliero-Universitaria “San Giovanni di Dio e Ruggi D’Aragona", la prima simulazione multidisciplinare tesa a migliorare l’attività, concertata, tra tutte le figure professionali coinvolte nel percorso intraospedaliero del paziente affetto da ictus cerebrale. Con il supporto del progetto Internazionale no profit “Angels Initiative” al quale l’Azienda ha ufficialmente aderito, dunque, l'iniziativa, coordinata al Sud Italia dalla dottoressa Stefania Fiorillo, mira al raggiungimento dell’eccellenza nel trattamento dello stroke attraverso l’ottimizzazione e la standardizzazione dei percorsi e delle procedure. L’incontro, al quale hanno preso parte tutte le figure professionali che gravitano attorno al trattamento della fase acuta dell’ictus è stato organizzato dalla  Responsabile della formazione Aziendale (dottoressa Antonella  Maisto), dalla Struttura Semplice Dipartimentale - Stroke Unit (dottoressa  Rosa Napoletano), dal DEA (dottor Antonio Petrocelli); dai Direttori del Dipartimento Scienze Mediche (professore Paolo Barone), della U.O.C. Neuroradiologia (dottor  Renato Saponiero) e dell’ U.O.C. Laboratorio analisi (dottor Angelo Massari).

La simulazione

A condurre la simulazione è stata la dottoressa Paola Santalucia (esperta di simulazione in discipline sanitarie) ,neurologa e cardiologa, direttore della U.O.C. di Neurologia D’Urgenza e Stroke Unit presso l’IRCCS Centro Neurolesi Bonino Pulejo-Ospedale Piemonte di Messina. L’AOU di Salerno, dotata di Stroke Unit sub intensiva,  dal 2011, è attiva nel trattamento dell’ictus ischemico acuto mediante terapia trombolitica, trattamento tempo-dipendente che può contribuire alla risoluzione della sintomatologia neurologica e la preservazione di tessuto cerebrale. Negli anni il numero dei trattamenti è incrementato progressivamente, in risposta al sempre maggior numero di pazienti afferenti alla Struttura. Nel futuro prossimo, l’attivazione della rete Stroke territoriale porterà ad un’ulteriore richiesta di tale opportunità terapeutica e ad un bacino sempre crescente. Da qui la necessità di ottimizzare i tempi di gestione intraospedaliera del paziente con ictus ischemico acuto, abbattendo la latenza tra l’ingresso in Ospedale e l’avvio della terapia specifica.

La dottoressa Paola Santalucia:

“La simulazione è una tecnica che aiuta, in qualsiasi ambito ad alto rischio, a migliorare la performance di tutti coloro che operano in situazioni critiche. Nel percorso ictus è una riproduzione di situazioni reali che vive lo stroke team per ogni singola competenza: si segue l’intero percorso clinico dall’accoglienza del paziente in ospedale alla diagnosi precoce fino  alla terapia con lo scopo di cogliere i punti deboli per garantire  sicurezza e tempestività ad ogni fase". 
 

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