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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Pagani

Pagani, baby pusher nell'Agro: la procura chiede il giudizio immediato

L'indagine coinvolse diversi comuni del comprensorio. Oltre Pagani, anche i territori di Sant'Egidio del Monte Albino, Angri e Corbara. Tra gli indagati molti giovani di poco più di 20 anni. Decisive le testimonianze degli assuntori

I giovani pusher dell’Agro nocerino rischiano un processo lampo, dopo la richiesta di giudizio immediato avanzata dal sostituto Roberto Lenza. La procura, dopo aver concluso l’attività investigativa, ritiene di avere elementi sufficienti per fissare un processo senza il passaggio in udienza preliminare. L’indagine che aveva visto l’impiego dei carabinieri di diversi comandi, si caratterizzò per due particolari elementi rispetto alla classica attività di repressione del fenomeno: la prima, quella della giovane età di più della metà dei coinvolti (alcuni appena ventenni). La seconda, invece, dalle confessioni di decine di assuntori, che con le loro testimonianze facilitarono il processo di identificazione dei 14 indagati attuali. Tutti i coinvolti potranno scegliere riti alternativi o decidere per la fase dibattimentale. Il blitz fu eseguito nei comuni di Pagani, Sant’Egidio del Monte Albino, Angri e Corbara, con i baby pusher che provavano ad eludere i controlli non solo attraverso un linguaggio criptico, dove la droga diventava "bacio perugina", "spumante" o "panettone". Ma anche andando oltre, spesso rischiando la vita, quando alla vista di una pattuglia decidevano di ingurgitare la droga che doveva essere spacciata.

Le sostanze stupefacenti trattate erano cocaina, crack ed erba, con acquisti e cessioni che venivano concordati dietro appuntamenti telefonici o per strada, di notte, tra bar e luoghi appartati. Chi non pagava, rischiava qualche volta anche una minaccia di morte. L’attività maggiormente fiorente fu accertata nel comune di Pagani, presso le palazzine del "Bronx", territorio di riferimento per molti acquirenti. Oltre alle minacce verso chi non pagava, c’era tuttavia anche preoccupazione durante gli appostamenti dei carabinieri o le perquisizioni verso i vari pusher. Stati d’animo percepiti attraverso l’ascolto delle intercettazioni: «Come mi ha visto si è fermato lui e quell’altro. Che ci fai qua, gli ho detto sto aspettando che dobbiamo andare a giocare le carte e dobbiamo mangiare. Mi ha fatto la perquisizione ed ha detto tu non me la conti giusta, mi ha fatto abbassare la mutanda»; «Pure il telefono? Le chiamate?»; «L’ha pigliato solo in mano, però non ha visto i nomi non ha visto niente». Cancella le chiamate, cancella, ciao!".     

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