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Cronaca Pagani

Pagani, il Noe al Comune per sapere dove finiva l'umido

I controlli sono stati finalizzati a verificare l'eventuale gestione della frazione nel periodo nel quale il Comune non rinnovò il contratto con la ditta Gesco. Il periodo di riferimento è di appena una settimana. A chiedere lumi fu anche l'ex sindaco

Trattamento della frazione umida: i carabinieri del Noe fanno visita al Comune di Pagani. Gli uomini agli ordini del comandante Giuseppe Ambrosone hanno acquisito documentazione utile alla verifica di come e dove sia stata smaltita la frazione di rifiuti umida, nel periodo in cui il Comune tardò nel rinnovo contrattuale con la ditta Gesco. Stando a quanto riferiscono dal Comune, il periodo in esame durò appena sette giorni. Era la fine del 2016, periodo nel quale per strada - seppur per poco - fu denunciata una evidente situazione di criticità per le strade, con i cassonnetti per l'umido stracolmi. Il rinnovo del contratto con l'azienda - di fatto già concordato verbalmente - subì invece un ritardo, a causa di una divergenza tra l'ex sindaco Salvatore Bottone e i rappresentanti della ditta impegnata nello smaltimento dei rifiuti organici

Sull'argomento disse la sua anche il consigliere regionale ed ex sindaco, Alberico Gambino, che da mesi sta assumendo una posizione molto critica nei confronti del primo cittadino. "Dove finisce l'umido? Si è volatilizzato? Vorrei conoscere come viene smaltita la frazione umida in città, visto che il contratto con la Gesco è scaduto". Disse Gambino. Il contratto fu poi rinnovato a dicembre dello scorso anno, con i cancelli dell'azienda chiusi al Comune di Pagani per almeno una settimana. La verifica del Noe è improntata a conoscere modi, tempi e soprattutto luoghi di conferimento della frazione umido in quel preciso arco temporale

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