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Cronaca Pagani

Pagani, l'Antimafia fa ricorso contro la scarcerazione dei fratelli D'Auria Petrosino

Il sostituto procuratore, Vincenzo Montemurro, titolare dell'accusa al processo "Criniera" e "Taurania Revenge", ha acquisito la documentazione per fare ricorso al Tribunale del Riesame per una nuova valutazione

La procura Antimafia di Salerno ha impugnato la scarcerazione dei fratelli Antonio e Michele Petrosino D'Auria. Il sostituto procuratore, Vincenzo Montemurro, titolare dell'accusa al processo "Criniera" e "Taurania Revenge", ha acquisito la documentazione per fare ricorso al Tribunale del Riesame per una nuova valutazione.

"Nessuna sentenza di camorra"

I due fratelli, considerati a capo di un'organizzazione criminale a Pagani, erano in carcere per associazione di stampo mafioso dal 2014, in regime di carcere duro. Erano stati scarcerati entrambi prima di Natale dal collegio competente a Nocera Inferiore, vista la cessazione delle esigenze cautelari e del tempo trascorso in carcere. Entrambi sono imputati nel processo "Criniera", il cui impianto accusatorio verte sulle azioni criminali del clan Fezza - D'Auria Petrosino e sui rapporti presunti con la classe politica a Pagani. Il processo è in attesa di registrare la deposizione dei testi della difesa. Antonio D'Auria Petrosino è invece atteso dalla sentenza nel processo "Taurania Revenge". In questo caso, è accusato di aver guidato un'organizzazione dedita al traffico di droga. Ad oggi, tuttavia, non vi è una sentenza che attribuisca ai due fratelli una connotazione mafiosa, nè l'esistenza di un clan attivo - secondo la Dda - nel centro storico di Pagani. Il fratello maggiore, Michele Petrosino D’Auria, era stato assolto, insieme al fratello, nel processo “Linea d’ombra”, dove veniva considerato mediatore tra gli ambienti criminali e quelli della politica. 

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