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Cronaca Pagani

Pagani, agguato a Nicola Fiore: condanna a 10 anni di carcere

Per il tentato omicidio di Nicola Fiore, all’epoca reggente del clan Contaldo a Pagani, il tribunale di Salerno ha condannato a 10 anni e 4 mesi di reclusione Rosario Nacchia

Per il tentato omicidio di Nicola Fiore, all’epoca reggente del clan Contaldo a Pagani, il tribunale di Salerno ha condannato a 10 anni e 4 mesi di reclusione Rosario Nacchia. Una sentenza che ribalta l’esito del primo grado del 2008, che aveva decretato l’assoluzione dell’imputato. Nella stessa indagine, era stato già condannato con rito ordinario il fratello Pietro, considerato insieme al primo l’esecutore dell’atto criminale.

L'agguato

L’episodio in questione risale al 2000, a Pagani in via De Rosa, periodo storico di una guerra tra due clan, quello dei Contaldo, capeggiato dal boss delle palazzine Sandro, oggi pentito, e quello dell’emergente Antonio Petrosino D’Auria. Difeso dall’avvocato Giuseppe Buongiorno, Nacchia era stato assolto dopo il rito abbreviato. Poi arrivarono le dichiarazioni di Francesco Contaldo, fratello di Sandro, che riferì di circostanze apprese dalla moglie L.D.L. E cioè, di spari uditi quel giorno lungo quella strada, poi di aver visto la moglie dell’imputato, C.C., sul luogo dell’agguato. La vittima, Nicola Fiore, scampò a quell’attentato. Fu proprio C.C. poi, in una testimonianza recente, a smentire quanto fu riferito sul suo conto. Ai giudici riferì di non essere mai stata in quella strada, né di essere stata titolare di alcuna attività in quel periodo. Secondo quel racconto, dopo l’agguato la donna avrebbe aperto un negozio. La stessa spiegò che la D.L. nutriva motivi di rancore nei suoi confronti, oltre a problemi di vista, raccontando di una visita da un oculista dal quale l’accompagnò lei stessa. I giudici hanno scelto per la condanna. Toccherà attendere i tempi previsti dalla legge per capirne le motivazioni.   

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