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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Pagani

Pagani, spari all'amico culturista: procura chiede rito immediato

La Procura di Nocera Inferiore chiede il rito immediato per il 38enne Vincenzo Cascetta, accusato di aver esploso lo scorso 28 maggio, fuori ad un bar in via Marconi, una serie di colpi di pistola all’indirizzo di Pietrangelo Campitelli.

Sparò all’amico culturista: la Procura di Nocera Inferiore chiede il rito immediato per il 38enne Vincenzo Cascetta, accusato di aver esploso lo scorso 28 maggio, fuori ad un bar in via Marconi, una serie di colpi di pistola all’indirizzo di Pietrangelo Campitelli. Il sostituto procuratore Ernesto Caggiano, dopo aver chiesto in appello l’aggravamento della misura per Cascetta, attualmente ai domiciliari, ritiene di avere prove sufficienti per fissare subito il processo. L’accusa è quella di tentato omicidio, derubricata in lesioni gravi dopo l’interrogatorio di garanzia dal gip. Spetterà al giudice per l’indagine preliminare valutare ora gli elementi portati dalla procura per la richiesta di giudizio immediato. Quel giorno, Cascetta aveva appuntamento al bar con una seconda persona, che era in compagnia di Campitelli. Quella persona era anche il suo ex trainer, dal quale si era separato per una serie di motivi che avevano creato tra i due grande tensione e fastidio. Tra cui una pagina social, ripiena di insulti e rivendicazioni.

Cascetta spiegò di aver interrotto gli allenamenti con quel trainer e che lo stesso, temendo che rivelasse di un presunto traffico di sostanze anabolizzanti, aveva cominciato a minacciarlo. L’incontro al bar durò pochi minuti, con un litigio e l’aggressione di Campitelli a Cascetta. All’esterno, il 38enne impugnò una pistola d’ordinanza (faceva la guardia giurata) e per difendersi, sparò due volte all'amico. A bordo dell’auto sulla quale era arrivato, aveva anche custodito un bastone. Campitelli fu sottoposto ad una delicata operazione chirurgica poco dopo, in ospedale. Cascetta invece si consegnò ai carabinieri dopo qualche ora, ma al gip che lo interrogò disse che non aveva intenzione di uccidere, ma solo di difendersi. Il giudice derubricò l’accusa di tentato omicidio in lesioni, grazie alle immagini di un video che avrebbe provato la non volontà omicida dell’indagato. Una decisione che portò anche alla scarcerazione di Cascetta, che dal carcere finì ai domiciliari. La Procura, con il ricorso in Appello presentato un mese fa, vuole invece riportarcelo.

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