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Cronaca

Parti cesarei in aumento nel salernitano, l'Asl: "Siamo nei limiti"

La direzione generale interviene dopo la diffusione di notizie riguardanti i dati sui parti cesarei nelle strutture pubbliche della provincia

“L’ Asl Salerno ha messo in atto una serie di azioni concrete tese a ricondurre il fenomeno entro i livelli fisiologici”. E’ quanto precisa la direzione generale degli uffici di via Nizza a seguito della pubblicazione di notizie riguardanti l’eccessivo ricorso ai tagli cesarei nelle strutture pubbliche convenzionate della regione.

L'annuncio

Dalla sede dell’Azienda Sanitaria Locale fanno sapere che “tali azioni si sono concretizzate sia in provvedimenti di tipo tecnico-organizzativo, come la graduale introduzione della parto-analgesia, sia in provvedimenti a carattere formativo, come l’esperienza formativa completata ed arricchita da una fase di frequenza - da parte delle ostetriche – presso l'Unità Operativa di Ostetricia e Ginecologia dell'Azienda ospedaliera universitaria  “San Giuseppe Moscati” di Avellino, per l'osservazione diretta delle tecniche e metodiche assistenziali e delle modalità organizzative praticate. Grazie a tali iniziative si registra il sensibile decremento dei casi di ricorso al parto cesareo nei punti nascita dell’Asl Salerno”.

Non solo. Ma si tratta di un trend confermato dalla stessa Regione Campania, laddove “…si rileva, nel complesso, un recupero forte dell’ “anomalia” parti cesarei (circa 20% in meno)”. Per i dirigenti dell’Asl, dunque, si sta intraprendendo la strada giusta. “Che la soglia prevista sia stata superata in soli due strutture (Vallo della Lucania e Battipaglia), e per un valore, peraltro, non eccessivamente rilevante, costituisce la riprova della validità delle iniziative messe in atto da questa azienda su tale fronte. Il trend degli ultimi mesi è in netto miglioramento anche nelle due strutture, e sicuramente il dato su cui ragioniamo non tiene conto di comorbilità e complicanze, che per un problema di codifica non sono state rilevate e che abbassano significativamente l’indicatore”.

I dati

Rispetto al problema dell'aumento di parti cesarei primari, la Regione Campania – si legge in una nota - ha deciso di "procedere alla revoca degli accreditamenti per le strutture che si discostano in maniera abnorme dalla media nazionale e regionale”. Per questo è partita un’attività di verifica e controllo. “Si comincia dalle strutture, private e pubbliche, a piùforte scostamento dalle medie - prosegue la nota - Si chiederà, nelle prossime ore, la documentazione giustificativa alle seguenti strutture accreditate "San Paolo" Aversa, Ospedale Internazionale (Napoli), Clinica Sanatrix (Napoli)". Quanto alle strutture pubbliche sono invece l'ospedale di Sessa Aurunca, di Vallo della Lucania e di Battipaglia. "Si rileva, nel complesso, un recupero forte dell'anomalia parti cesarei (circa 20% in meno)” conclude la nota.

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