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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca San Valentino Torio

Pomodoro San Marzano: la precisazione del legale dei due imprenditori

L'avvocato Silverio Sica interviene a seguito della notizia della sentenza di condanna emessa, nei giorni scorsi, dal tribunale di Nocera Inferiore

Dopo la notizia della condanna a due anni e due mesi, emessa dal tribunale di Nocera Inferiore, nei confronti di due imprenditori accusati di aver spacciato quintali di pomodoro come appartenente al marchio "Dop San Marzano", questi ultimi, tramite il loro avvocato difensore Silverio Sica, ci tengono a precisare la loro posizione.

La precisazione del legale:

“Si precisa che il procedimento penale originava da taluni controlli effettuati presso il Porto di Napoli su confezioni di pomodoro San Marzano Dop commercializzato dalla Solania e da una conseguente ipotesi accusatoria di frode in commercio. Nel prosieguo e nel corso del dibattimento è emerso pacificamente che il prodotto pomodoro San Marzano DOP commercializzato dalla Solania, era pienamente conforme a tutte le prescrizioni indicate nel disciplinare di produzione del DOP dell’Agro-Nocerino-Sarnese. Lo affermavano gli stessi N.A.C. che avevano svolto le indagini; difatti, il Mar. Capo Spinelli riferiva alla pubblica udienza che: “furono fatte le analisi…risultavano regolari, nel senso che erano stati prodotti con dei parametri qualitativi, corrispondenti al disciplinare…era conforme al disciplinare San Marzano…il referto diceva che era conforme al disciplinare di produzione”. Le indagini svolte sui campioni di pomodoro prelevato al porto di Napoli sono state effettuate da un organo indipendente, il laboratorio dell’Agenzia delle Dogane di Napoli1. Tale ipotesi accusatoria, però, non è stato poi giudicata nel merito dal Giudice per intervenuta prescrizione nonostante la ormai pacifica risultanza dibattimentale di bontà del prodotto a marchio DOP commercializzato. È residuato, però – e da qui, la condanna – un reato di falso ideologico relativo ad una mera irregolarità formale contenuta nei verbali ispettivi redatti dalla coimputata Amalia Cirella nel corso delle verifiche sui campi; irregolarità formale che, però, non riverbera alcun effetto sulla qualità del pomodoro”. Prof.Avv.Silverio Sica

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