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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca Pontecagnano Faiano

Pontecagnano, inizia l'iter per la beatificazione di Padre Beniamino Miori

Il sindaco Sica: "iamo davvero felici, orgogliosi e fiduciosi per questa nuova e straordinaria testimonianza della grande opera svolta dal sacerdote per Picciola e per l’intera città di Pontecagnano Faiano"

“Siamo davvero felici, orgogliosi e fiduciosi per questa nuova e straordinaria testimonianza della grande opera svolta da Padre Beniamino Miori per Picciola e per l’intera città di Pontecagnano Faiano”. A dichiararlo con emozione è il sindaco Ernesto Sica. Nella giornata di ieri, infatti, il presidente dell’associazione “Gruppo di Preghiera Amici di Padre Beniamino Miori" Giuseppe Rinaldi, insieme al postulatore Don Francesco Rivieccio e al vice postulato Don Paolo Carrano ha presentato il “supplice libello” per l’amato e stimato sacerdote. La domanda formale dà inizio all’iter canonico per introdurre la causa di beatificazione e canonizzazione secondo la costituzione apostolica “Divinus perfectionis Magister” del 25 gennaio 1983 e l’istruzione “Sanctorum mater” del 25 settembre 2007.

Le procedure, nella fase diocesana, prevedono, tra l’altro, la richiesta di parere alla Conferenza episcopale campana sulla importanza e l’opportunità della causa, la richiesta del consenso della Santa Sede, la nomina della commissione storica e di quella teologica, la raccolta della documentazione e, se verificata la pertinenza della causa, la raccolta delle testimonianze. Una notizia straordinaria - conferma il consigliere comunale Luigi Bellino - che ribadisce l’eccezionale impegno del presidente Giuseppe Rinaldi, di Don Paolo Carrano, dell’intera Comunità religiosa di Picciola e del Comune di Pontecagnano Faiano. Insieme, con spirito di collaborazione e devozione, abbiamo sempre sostenuto tutti i momenti rivolti ad esaltare la mitica figura di chi, come Padre Beniamino, ha dato davvero tanto alla nostra terra. Con lo stesso amore e identica passione continueremo ad accompagnare ogni azione rivolta a riconoscere e valorizzare la sua grande opera”.

 La richiesta è stata inoltrata proprio in data 23 gennaio, festa dello Sposalizio di Maria e Giuseppe, Patroni degli Stimmatini, congregazione religiosa a cui apparteneva Padre Beniamino.  L’istanza è stata presentata all’Arcivescovo di Salerno, Monsignor Luigi Moretti, nella cui diocesi, il 23 maggio del 1946, si è spento il sacerdote, per l’apertura dell’inchiesta informativa diocesana sulla vita, le virtù e la fama di santità.

Ma chi è Padre Beniamino Minori?

Nacque nella frazione Lon di Vezzano l’11 giugno del 1883. Entrò a Verona dai Padri Stimmatini nel 1899 e venne ordinato Sacerdote nel 1910. Prestò la sua opera a Piacenza, Capodistria, Milano, Verona, Trento, Gemona. Direttore della scuola Apostolica Bertoni (Casa di formazione) fu anche Padre maestro dei novizi. Inviato nel 1942 nella nascente opera Stimmatina del Sud Italia, fu destinato a curare le anime di Farinia (Picciola). Qui diede esempio eroico di fede, di speranza e carità. Nel difficile tempo di guerra, che trasformò Picciola in uno dei maggiori scenari dello sbarco alleato, fu tra la sua gente e, pur di non abbandonarla, quando la sua casa venne requisita dalle autorità alleate, si trasferì nel campanile della chiesa che riparò personalmente. Nel contempo si dedicò allo studio dell'inglese per curare pastoralmente i soldati alleati ed anche al sostegno dei prigionieri (italiani e tedeschi) che, dal vicino campo d'aviazione (attuale Aeroporto), frequentavano la chiesa di Picciola per le funzioni religiose. Dall'incontro con uno di questi, il tedesco J. A. Pausewang, nacquero i quadri di maggiore valore artistico e storico che oggi possiede la Chiesa Sacro Cuore di Gesù di Bellizzi (Oggi sotto tutela del Ministero per i Beni Culturali e Ambientali).

Ebbe molto a cuore sia l’istruzione religiosa che civile degli abitanti di Picciola e delle zone limitrofe prestando la sua opera anche come maestro elementare, ma tre anni di vita tra gli stenti e privazioni di ogni genere gli furono fatali. Colpito da polmonite fulminante, mori all’ospedale di Salerno il 23 maggio del 1946. I suoi funerali furono concelebrati dai Confratelli Stimmatini e dai cappellani militari tedesco ed alleato in mezzo ad una folla di italiani, tedeschi e alleati unita da un solo dolore: quello della scomparsa di un Padre. E’ il primo Stimmatino morto e seppellito al Sud. Dopo aver riposato per circa sessant’anni nella cappella della Congregazione a Battipaglia, dall’ottobre del 2015 riposa nella sua amata Chiesa di Picciola, la cui piazza antistante è a lui intitolata La sua tomba è meta di visite da parte di chi è in cerca di conforto.  Da tutti è conosciuto come “il Santo del Cuore”.

  

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