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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Porto di Salerno: l'Attivo nazionale dei lavoratori alla Stazione Marittima

"In una fase storica come questa - dichiara la segreteria provinciale della Filt Cgil - abbiamo l'obbligo di concentrare l'attenzione su questioni di merito, analizzando accuratamente le opportunità e le incognite che la riforma porta con se"

Si accede il dibattito sul futuro accorpamento delle Autorità Portuali di Napoli e Salerno. E proprio il secondo capoluogo campano ospiterà, martedì 21 giugno alle ore 11, presso la Stazione Marittima, l’Attivo Nazionale dei Porti per discutere e approfondire il tema della riforma portuale voluta dal Governo Renzi e delle conseguenze che essa avrà sul territorio salernitano. All’ordine del giorno anche l’istituzione del tavolo di partenariato della risorsa del mare e il problematiche legate al lavoro.

“Riformiamo sul serio, favoriamo sviluppo e occupazione. In una fase storica come questa - dichiara la segreteria provinciale della Filt Cgil - abbiamo l’obbligo di concentrare l’attenzione su questioni di merito, analizzando accuratamente le opportunità e le incognite che la riforma porta con se, evitando di farci condizionare da interessi di parte che non necessariamente coincidono con un obiettivo più collettivo e legittimo. Anche la scelta di svolgere i lavori dell’attivo a Salerno non è casuale, sia per l’approccio poco analitico e le avversioni emerse nel corso degli ultimi mesi rispetto al tema della riforma portuale, sia per la necessità di sviluppare il tema della rappresentanza e delle sicurezza sul lavoro in un contesto non sempre favorevole al dialogo e al confronto”.

Secondo il sindacato salernitano, dunque, “c’è bisogno di un processo di trasformazione omogeneo e del supporto di istituzioni, sindacati e imprese, per favorire la realizzazione di un sistema logistico-portuale sostenuto da una governance adeguata, cioè in grado di promuovere, coordinare, amministrare e garantire trasparenza, competitività e sviluppo occupazionale, anche favorendo l’ingresso nel sistema di nuovi operatori che siano di stimolo allo sviluppo di una concorrenza basata non sull’abbassamento del costo del lavoro e sulle cattive pratiche, bensì sull’elaborazione ed effettiva verifica di programmi di attività, anche attraverso l’elaborazione di indicatori dinamici realmente in grado di stimolare chi vuol fare impresa sul serio, in termini di raggiungimento degli obiettivi di sistema”.

Per la Filt Cgil “in un sistema virtuoso, gli interessi di parte, possono coincidere e contribuire alla realizzazione di un interesse più generale e profondamente condiviso. È necessario selezionare gli operatori sulla base della reale propensione agli investimenti e della effettiva capacità di fare impresa nel rispetto delle regole.È fondamentale determinare l’effettiva esigibilità e il rispetto delle norme contrattuali e di sicurezza sul lavoro, anche attraverso poteri sostanziali da attribuire alla governance di sistema. Questi elementi, dovranno rappresentare un imprescindibile valore aggiunto, in grado di garantire sviluppo, occupazione e lavoro sicuro, in tutti i sensi, sul territorio salernitano”. Sono questi i temi che la Filt Cgil intende sviluppare, forse in controtendenza rispetto a chi preferisce profondere energie per "condizionare l’opinione pubblica, alimentare il senso di disagio e diffondere la paura tra i lavoratori".

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