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Cronaca

Processo Ideal Standard Sea Park, De Luca rinuncia alla prescrizione

Lo si apprende da Il Fatto Quotidiano. Il primo cittadino di Salerno, indagato nel processo Ideal Standard, ha rinunciato alla prescrizione con l'obiettivo di ottenere un'assoluzione piena

Il sindaco di Salerno Vincenzo De Luca rinuncia alla prescrizione nel processo per l'incompiuta trasformazione della fabbrica Ideal Standard nel parco acquatico Sea Park: a riferirlo Il Fatto Quotidiano. Il primo cittadino è indagato nel procedimento per i reati di truffa e abuso d'ufficio. Il parco acquatico doveva essere realizzato con capitali privati di alcuni imprenditori emiliani. Secondo quanto riporta Il Fatto il pubblico ministero della procura di Repubblica di Salerno Vincenzo Montemurro, che ha ereditato le indagini del pubblico ministero Gabriella Nuzzi, nel frattempo trasferita a un tribunale laziale, ha determinato con precisione i tempi di alcuni capi di imputazione scritti con la formula della “condotta perdurante”. E fatti i calcoli, ha trasmesso al tribunale l’istanza di estinzione dei reati.

Gli avvocati di alcuni imputati, riporta Il Fatto Quotidiano, hanno però comunicato ai giudici che i loro clienti intendono farsi giudicare nel merito, rinunciando quindi alla prescrizione. Con l’obiettivo di ottenere un’assoluzione piena. Tra questi appunto il sindaco di Salerno. Oltre a De Luca, hanno rinunciato alla prescrizione tra gli altri l’ex sindaco di Salerno Mario De Biase, l’ex segretario generale Felice Marotta e il dirigente comunale Alberto Di Lorenzo. Restano in piedi le accuse più gravi come quella di associazione per delinquere, non prescritte. Per le quali De Luca, all’epoca deputato dei Ds, ha rischiato l’arresto, chiesto tre volte dal pubblico ministero Nuzzi e tre volte negato. Fonti del pool di legali assicurano però che gli imputati intendono andare fino in fondo e, se scatteranno altre prescrizioni, rinunceranno pure a quelle.

La decisione presa dal sindaco di Salerno suscita ovviamente clamore misto a sorpresa. Infatti fu proprio la mancata rinuncia alla prescrizione in un altro processo, relativo al rogo di rifiuti nel sito di Ostaglio, a determinare una frattura politica tra il leader Idv Antonio Di Pietro e il primo cittadino di Salerno. Nel 2010 infatti De Luca si candidò a presidente della regione Campania (sarebbe stato poi sconfitto da Stefano Caldoro, attuale governatore). Di Pietro decise di appoggiare De Luca (in principio osteggiato dal leader Idv) perché il sindaco di Salerno aveva promesso all'ex pm che avrebbe rinunciato alla prescrizione relativamente alla vicenda di Ostaglio.

Prescrizione che giunse in Appello e alla quale il primo cittadino non rinunciò. Così Di Pietro decise di non appoggiare più il sindaco di Salerno. Tanto è vero che, alle amministrative del 2011, Idv presentò un candidato autonomo, l'avvocato Rosa Egidio Masullo. De Luca tuttavia stravinse con il 75% dei consensi e l'Italia dei Valori rimase fuori dal consiglio comunale, salvo poi rientrarvi di recente grazie al consigliere comunale Augusto De Pascale, che da Campania Libera è passato appunto al partito di Antonio Di Pietro.


 

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