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Cronaca

Procreazione Assistita al Ruggi, l'ira della Cgil: "Spazi ridotti per i pazienti"

Il sindacato esprime “forte preoccupazione” per la situazione del Centro P.M.A. In una lettera la richiesta di un incontro ai vertici dell'azienda ospedaliera universitaria di Salerno

La Cgil Funzione Pubblica di Salerno ha inviato una lettera al commissario straordinario del “Ruggi d’AragonaD’Amato, il sub commissario sanitario Borrelli, il sub commissario amministrativo Memoli per discutere del progetto sulle cure e tecniche del centro P.M.A. (Procreazione Medicalmente Assistita) di primo e secondo livello.

La missiva

Il sindacato esprime “forte preoccupazione” per il futuro del centro P.M.A. di primo livello del Ruggi. “Premesso che il progetto per la procreazione assistita è riconosciuto per ruolo e funzioni al Ruggi dalla Regione Campania e che tale progetto è sostenuto da finanziamenti regionali. Che in più incontri le varie direzioni strategiche insieme anche agli RLS della Azienda Ospedaliera Universitaria avevano individuato gli spazi per il PMA in continuità con la sala operatoria di ginecologia, ma finora niente è stato fatto per la realizzazione degli stessi”. Di qui la denuncia: “Vediamo invece che improvvisamente si è proceduto ad una riduzione degli spazi oggi dedicati alla procreazione assistita, senza informativa né alla RSU né agli RLS. Tutto questo senza aver neanche iniziato i lavori negli spazi individuati per la PMA (deliberazione n.6 del 28/8/2019 – Progetto Esecutivo per l’ Adeguamento dei locali siti al primo piano Corpi L/H/K – del Plesso Ruggi adiacenti reparto di ostetricia e ginecologia e sale operatorie). Questo modo di procedere unilaterale dei commissari sopra citati desta preoccupazione”.

Per i sindacalisti non si possono “né condividere l’apertura di un nuovo reparto che nasca calpestando il progetto del centro PMA dall’AOU, unico nel pubblico, che assicura cure e tecniche contro l’infertilità, con ad esso collegato la conservazione di ovociti e spermatozoi per giovani con patologia oncologica. Perché non sono stati effettuati primi i lavori per la realizzazione del centro PMA, percorso logico e a tutela delle pazienti afferenti al centro PMA? Perché non si proceduto ad attivare le procedure concorsuali, come stabilito nelle trattative sindacali, per il reclutamento delle figure indispensabili (ad esempio biologi) per il centro PMA? Perché si continua a fare solo borse di studio? La nostra contrarietà nasce anche dalla consapevolezza che per il nuovo reparto di cardiochirurgia si sta procedendo per il reclutamento di personale prendendoli da altri reparti già in carenza”. Infine formulano una serie di domande ai destinatari della missiva: “Come si vuole risolvere la carenza di personale che esiste in tanti reparti dell’AOU e come si vuole procedere per il reclutamento del personale del nuovo reparto di cardiochirurgia? Per tutto quanto suddetto chiediamo incontro urgente riguardo l’apertura del nuovo reparto, che fatta senza valutazioni opportune potrebbe determinare conseguenze disastrose per l’aumento delle carenze di personale nelle unità operative. Vedrebbe svanire anche il progetto di PMA per il Ruggi. Va considerato in ultimo che la nuova collocazione dell’ oculistica pediatrica non è adeguata perché vicina alla medicina nucleare e alla radioterapia” concludono dalla Cgil.

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