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Cronaca Zona Porto / Gradoni de Santis

Raito-Vietri sul Mare, i residenti contro la cancellazione del percorso a gradoni

Gli abitanti criticano il nuovo progetto che prevede la realizzazione di un prolungamento ulteriore di tale alterazione del percorso per un tratto che appare potenzialmente più pericoloso nella sua configurazione finale

Via Gradoni, la storica discesa che da Raito (partendo dalla chiesa parrocchiale) porta fin giù alla Statale Amalfitana e, poi, alle spiagge di Marina di Vietri o Marina d’Albori era la strada principale di collegamento degli abitati di Raito ed Albori con il mare, dalla fondazione di borghi fino alla realizzazione della Statale Amalfitana e della provinciale per Vietri, entrambe realizzate nella seconda metà dell’800.

Negli anni ’70 del secolo scorso è stata, però, oggetto di un intervento privato che - secondo i residenti - ne ha alterato la percorribilità pedonale realizzando, nel suo tratto iniziale di raccordo con la statale amalfitana, una rampa per accesso auto con pendenza tale da essere a rischio per lo stesso traffico veicolare. “All’epoca – ricordano - non si riuscì ad evitare lo scempio, nonostante amplissime sottoscrizioni di protesta da parte dei cittadini, e così la debolezza (o connivenza) degli enti pubblici ha fatto diventare un pallido ricordo i ‘gradoni’ di quel tratto di discesa ed ha contribuito a realizzare la rinuncia alla percorrenza pedonale da parte di residenti e turisti”.

La petizione

Ora, invece, si sta iniziando a parlare di un nuovo progetto che prevede la realizzazione di un prolungamento ulteriore di tale alterazione del percorso per un tratto che appare potenzialmente più pericoloso nella sua configurazione finale. Di qui la domanda degli abitanti: “È mai possibile che ancora oggi interessi privati possano continuare ad essere causa di alterazione e peggioramento di contesti pubblici e peggiorarne la fruizione storicamente consolidata da parte dei cittadini?”. Per questo i residenti chiedono, nero su bianco,  agli amministratori pubblici di essere “ben attenti a non dare via libera ad interventi che, lungi dall’essere tutelanti per il pubblico, rappresentano solo la subordinazione della cosa pubblica all’interesse privato, potenzialmente speculativo”.

Ecco i primi firmatari della petizione: Amati Luisa, Autuori Francesco, Benincasa Luca, Caputo Silvestro, Celenta Maurizio, Cimino Michele, Delbaere Flavia, Delbaere Louis, Di Giovanni Amelia, Fraschetti Augusto, Irno Pierpaolo, Lambiase Maria, Lambiase Vincenzo, Liguori Valentina, Tesauro Aniello, Wood Christine.

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