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Cronaca Baronissi

Protestano i dipendenti dell'Ikea, accanto a loro il comico Chicco Paglionico

Lavoratori dell'Ikea in presidio davanti agli ingressi di Baronissi, ieri. Adesione alta alla manifestazione indetta dai sindacati anche nel Salernitano

Lavoratori dell'Ikea in presidio davanti agli ingressi di Baronissi, ieri. Adesione alta alla manifestazione indetta dai sindacati anche nel Salernitano. Bandiere e fischietti: non è mancata la creatività al presidio dei dipendenti nel giorno del primo sciopero nazionale proclamato dai sindacati confederali. I lavoratori hanno incrociato le braccia manifestare il proprio dissenso nei confronti della disdetta unilaterale del contratto integrativo aziendale che comporterà un taglio netto alle retribuzioni mensili. Un sit ­in pacifico, quello tenutosi dalle 8 alle 17 presso il parcheggio del punto vendita, organizzato dai sindacalisti Biagio Montegusco (Fisascat Cisl), Antonio Grieco (Filcam Cgil), ed Elvira Campitiello (Uiltucs Uil) per manifestare la forte preoccupazione per le proprie condizioni di lavoro. La disdetta del contratto rappresenta un duro colpo per i dipendenti che si ritrovano a perdere anche dei privilegi guadagnati dopo anni di trattative e di lavoro col supporto dei sindacati.

"Il presidio ha visto una grande partecipazione delle maestranze- ha spiegato Biagio Montefusco, segretario generale della Fisascat Cisl - Molti i clienti salernitani che si sono lasciati coinvolgere e hanno solidarizzato con i lavoratori in sciopero, preferendo sostenere la loro lotta, leggendo con interesse il volantino. Sono inaccettabili le proposte avanzate dal colosso svedese", ha continuato Montefusco. I nodi al tavolo per il nuovo integrativo riguardano la trasformazione del premio aziendale fisso in elemento variabile e la drastica riduzione delle maggiorazioni applicate al lavoro domenicale e festivo.

Ad esprimere solidarietà ai lavoratori, anche il comico salernitano Chicco Paglionico, il noto lavoratore dell'Ikea di Zelig. Paglionico ha divulgato una storia che sintetizza la vicenda di quanto sta accadendo. Ecco il suo post su Facebook:

C’era una volta, in Svezia, una principessa di nome IKEA. Aveva due grandissimi occhi blu e dei lunghissimi capelli gialli. Era bellissima, la più bella e potente principessa che i Paesi Scandinavi abbiano mai avuto. Era anche più potente del principe Nokia di Finlandia. Il suo impero si estese dappertutto. In ogni angolo del mondo, vicino all’uscita di un’autostrada, le bandiere sventolavano fiere in un ampio parcheggio. La principessa diventava sempre più famosa in tutto il mondo, soprattutto grazie allo stile nuovo e moderno dell’ arredamento del suo e di migliaia di palazzi nel mondo. La vera rivoluzione fu che, per la prima volta nella storia, non c’era più bisogno né di un maniscalco, né di un fabbro per il montaggio dei propri mobili. E così chiunque poteva adeguarsi alle nuove tendenze del regno. Insomma, la principessa IKEA aveva trovato la formula segreta per trasformare il legno in oro. Nel suo regno le persone erano trattate nel migliore dei modi possibili, incentivate a fare meglio e ben ricompensati nei giorni in cui gli altri cortigiani riposavano. Ci fu una classifica dei regni dove si viveva meglio, e l’impero della principessa IKEA rientrò tra i primi cinque al mondo. Ma all’improvviso, all’inizio della torrida estate del 2015, la principessa IKEA decise che nel Principato d'IKEA Italia non si guadagnava più quanto si sarebbe voluto e cosi pensò bene di eliminare quei pochi Fiorini in più che precedentemente aveva lei stessa assegnato a tutti quei cortigiani che rimanevano nel castello anche nelle domeniche e nelle giornate di festa. I cortigiani, da questo momento in poi, sarebbero stati costretti a lasciare a casa le proprie famiglie nelle domeniche e nei giorni di festa, solo per far felici la principessa IKEA e le altre famiglie del popolo che, attanagliate dal caldo, si sarebbero come al solito riversate a migliaia nel refrigerato castello giallo e blu, e questo, più o meno per lo stesso numero di fiorini che ricevevano durante la settimana. Noi non sappiamo ancora se questa favola avrà un lieto fine, non sappiamo neanche se alla fine vissero tutti felici e contenti, ma quel che è certo è che da oggi, sabato 11 luglio 2015, tutti i cortigiani del principato d'Italia rimarranno uniti e lotteranno fino allo stremo per difendere i propri diritti".


 

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