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Cronaca Castel San Giorgio

Reliquia di Giovanni Paolo II a Castel San Giorgio: parrocchia in festa

La reliquia consiste in un pezzetto di stoffa intriso di sangue della bianca veste indossata da Giovanni Paolo II il 13 maggio 1981, giorno dell'attentato che subì. Resterà a Castel San Giorgio fino al 19 febbraio

“Non abbiate paura: aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo”. Le parole di Giovanni Paolo II, un uomo divenuto Santo, commuovono ancora: sono scolpite per sempre nel cuore di tante famiglie ma anche di centinaia di migliaia di giovani che, riuniti a Tor Vergata in occasione delle Giornate Mondiali della Gioventù, furono invitati ad essere “luce e sale”. Giovanni Paolo II è tornato a far visita simbolicamente alla Chiesa salernitana. “Viene tra noi”, scrive la Parrocchia “Santa Maria delle Grazie e Santa Croce” di Castel San Giorgio.

Una reliquia di San Giovanni Paolo II, accompagnata da esponenti dell’UNITALSI, sarà infatti venerata dai fedeli fino a domenica 19 febbraio. La reliquia consiste in un pezzetto di stoffa intriso di sangue della bianca veste indossata da Giovanni Paolo II il giorno dell’attentato del quale fu vittima in Piazza San Pietro, il 13 maggio 1981. Quel giorno coincideva con l’anniversario della prima apparizione della Madonna ai tre pastorelli di Fatima. La reliquia è contenuta in una teca a forma di ostensorio, accanto ad una piccola statua, donata da una suora polacca e benedetta dallo stesso Pontefice prima di morire. La reliquia esprime in maniera eloquente il motto che il Papa aveva scelto per il suo pontificato: Totus Tuus, cioè “Tutto Tuo”. La Madonna sorregge il Papa in un abbraccio avvolgente, a significare l’intervento miracoloso che lo stesso Papa ha attribuito alla Madonna salvandolo in quell’attentato, ma anche l’affidamento totale del suo pontificato alla Vergine, di cui era devotissimo.

La visita della reliquia è ovviamente un momento di grande grazia e benedizione per la parrocchia, utile a favorire un clima di raccoglimento e spiritualità a Castel San Giorgio. E' stato un dono voluto e promosso dal parroco, don Gianluca Cipolletta e dell’UNITALSI (Unione Nazionale Italiana Trasporto Ammalati a Lourdes e Santuari Internazionali). L’evento farà rivivere gli insegnamenti del Santo Giovanni Paolo II, che guidò la chiesa dal 1978 al 2005 e fu tanto vicino al mondo della sofferenza, degli emarginati e degli oppressi.
 

Foto di Antonio Capuano

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