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Cronaca

San Matteo al Tempio di Pomona, intanto De Luca annuncia la riapertura Palazzo Fruscione

Torna al suo antico splendore, il busto di San Matteo. Intanto, il sindaco De Luca ha inaugurato i lavori di restauro all'Annunziata e poi si è recato presso il cantiere della Lungoirno

"Proseguiamo con tenacia e speciale dedizione i lavori di restauro della splendida Chiesa dell’Annunziata, uno dei luoghi di culto più cari alla comunità salernitana. Ringrazio i responsabili e gli artisti coinvolti in un’opera di straordinario valore, che sta restituendo all’antico splendore il complesso religioso a cominciare dall’organo e dalla sagrestia con i suoi arredi di noce intagliato", lo ha detto il sindaco di Salerno, Vincenzo De Luca stamattina in occasione dei lavori di restauro dell’Annunziata, insieme a quelli di ampliamento del Giardino della Minerva.

Obiettivo di tali lavori, "rinsaldare le nostre radici storiche, culturali e spirituali e s’innestano nell’opera di recupero urbanistico di tutto il centro storico che vivrà un altro momento importante in settimana: la riapertura di Palazzo Fruscione", ha annunciato il sindaco che, questo pomeriggio, si è anche recato presso la Lungoirno per illlustrare, insieme ai tecnici, le difficoltà riscontrate nei lavori del delicato cantiere che, ad ogni modo, termineranno entro la primavera, consentendo di velocizzare i collegamenti dell'asse mare-monti, insieme alla metro.

Sempre oggi pomeriggio, intanto, la statua di San Matteo torna all’antico splendore del tempo in cui l’argento fu forgiato per disegnare i tratti dell’Evangelista: dopo un mese e mezzo di intenso e scrupoloso lavoro ad opera di due restauratori, Cristina De Vita e Carlo Pagano, oggi il busto reliquario è stato restituito alla città, grazie alle donazioni della Fondazione della Comunità Salernitana Onlus e Inner Wheel Salerno Est e grazie alla preziosa collaborazione dell’Arcidiocesi di Salerno, Campagna-Acerno e dalla Soprintendenza ai BAAS di Salerno-Avellino.

"La sorpresa più grande, durante l’opera di restauro, è stato il ritrovamento delle date, incise lievemente, relative agli interventi che hanno preceduto l’attuale che risalgono al 1896 (di cui si legge appena il nome di tal Gabriele) e del 1954, anno della tragica alluvione che segnò profondamente la città di Salerno", fanno sapere i promotori dell'iniziativa. Il busto rappresenta l’Evangelista come un uomo maturo con una folta barba, vestito con abiti molto articolati e riccamente decorati, che regge il Vangelo e con un Angelo al suo fianco che gli porge penna e calamaio: all'altezza della vita una cintola stringe le vesti che si articolano in un elegante panneggio tra le cui pieghe è alloggiato il libro del Vangelo, e si conclude con una bordura riccamente rifinita. Resterà esposto al pubblico fino alle ore 20 di questa sera, grazie all’impegno dei militari della Guardia di Finanza di Salerno
 

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