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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca Centro Storico / Via San Benedetto

Riaperto il museo archeologico provinciale in via San Benedetto

La struttura è rimasta chiusa per tre anni: rinnovati i locali e l'esposizione per un costo complessivo di 580mila euro. Soddisfatti i vertici della Provincia

Un rinnovato allestimento con un percorso espositivo ampliato, installazioni multimediali con display touch e impianti di ultima generazione, in un immobile di pregio che è stato sottoposto a un articolato intervento di manutenzione e restyling: si presenta così il museo archeologico provinciale di Salerno, riaperto ieri sera presso il complesso San Benedetto.

L’intervento di manutenzione e restyling dell’immobile è stato eseguito nel rispetto della filosofia del restauro e del design originario, ideato negli anni Sessanta dall’architetto Ezio De Felice, secondo un programma unitario di rifunzionalizzazione e adeguamento. Il nuovo allestimento espositivo, inoltre, è contrassegnato da un’esposizione ancora più ampia e potenziata dall’utilizzo di moderne tecnologie e tecniche di comunicazione museale, con tre installazioni multimediali ricostruiscono l’insediamento di Fratte, le antiche rotte del Mediterraneo e ripropongono l’atmosfera del ritrovamento della celebre testa di Apollo nelle acque del golfo di Salerno nel 1930. Il costo complessivo dei lavori eseguiti al museo archeologico provinciale, rimasto chiuso per tre anni, è di 580mila euro.

Questo il commento del presidente della provincia di Salerno Antonio Iannone: "Restituire alla città e all'intera provincia il Museo archeologico provinciale di Salerno è il risultato che con soddisfazione consegniamo alla comunità salernitana. Investire nella riapertura di questo istituto della cultura ha rappresentato, infatti, una scelta precisa dell’amministrazione provinciale, fin dalla presidenza dell’onorevole Edmondo Cirielli, nonostante i pesanti tagli al bilancio dell’ente".

Grande soddisfazione è stata espressa anche dall'assessore provinciale alla Cultura Matteo Bottone: "È un obiettivo che abbiamo considerato doveroso per rispondere alle richieste provenienti sia dal mondo accademico e scientifico che dalle comunità locali. Un grazie a tutti coloro che hanno reso possibile questa riapertura: ai dirigenti, ai funzionari e al personale del Settore Patrimonio e del Settore Musei e Biblioteche, ai collaboratori e alle imprese. Tutti sono stati, insieme, artefici di questo".

 

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