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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Montecorvino Rovella

Amianto non rimosso a Montecorvino Rovella, Iodice: "Pronti a rivolgerci all'Anac"

Il leader del movimento civico "Prima i Cittadini" interviene dopo le perquisizioni svolti dai carabinieri del Noe nei confronti di ditte e attività che violavano le leggi vigenti in materia​ di inquinamento ambientale nella Piana del Sele

Negli ultimi giorni i militari del Noe sono intervenuti nei confronti di ditte e attività che violavano le leggi vigenti in materia​ di inquinamento ambientale riguardo la presenza di eternit ed altro materiale inquinante. Ultima azione un terreno in località Olevano messo sotto sequestro giudiziario. A denunciare la presenza di casi simili, nel comune di Montecorvino Rovella, ma che “inspiegabilmente non ricevono la dovuta attenzione” è il presidente del movimento civico Prima i Cittadini Mariano Iodice, che spiega: “Mi riferisco, nello specifico, all'edificio ex Sida, Giannattasio e Franchetti. Dei tre ci risulta che il solo edificio Giannattasio sta ottemperando alla dovuta per legge rimozione, e da parte nostra a nome della comunità vanno i nostri ringraziamenti. Veniamo agli altri due casi e in questa sede allo stabilimento Franchetti. Abbiamo nei mesi scorsi già evidenziato e denunciato al Comune come vi fosse presente eternit sui tetti, come secondo le testimonianze degli operatori ecologici vi fosse travaso di percolato sul suolo, come residenti della frazione San Martino lamentassero forti miasmi provenienti dal sito. Tali denunce di Prima i Cittadini sono rimaste inascoltate così come denunce da parte di un deposito alimentare confinante con lo stabilimento Franchetti”.

Poi il leader del movimento rivela: “Nel corso di un personale colloquio con il capo ufficio tecnico ingegnere Paolo Carrafiello mi veniva​ in primis minimizzato il pericolo amianto relativo allo stabilimento in oggetto ma circostanza gravissima mi veniva obiettato dal tecnico che i pezzi di amianto che il titolare del deposito alimentare aveva denunciato esser stati, causa folate divento trasportate dal tetto della ditta Franchetti nel cortile del deposito alimentare, potessero essere preesistenti all'episodio. Vi è da rimanere sconcertati! Questa insulsa risposta che viene da colui demandato dal Sindaco a tutela della salute pubblica rispetto al problema ci offende quali rappresentanti politici e professionisti ma, soprattutto, offende i Cittadini di San Martino. Non vorremmo arrivare a pensare che vi sia del torbido sotto tali vicende. Ci chiediamo se il sindaco è a conoscenza di tutta la spinosa vicenda?".

Per questo Iodice “come portavoce delle istanze di cittadine e cittadini della frazione San Martino e di imprenditori della nostra città, andremo avanti nella nostra lotta non fermandoci ad arrivare all' Anac. L' ambiente – conclude - è un bene comune e di amianto si muore”.

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