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Cronaca Cava de' Tirreni

Presunto caso di malasanità tra Cava e Napoli: la famiglia di Arianna chiede 30 milioni

La famiglia ha chiesto un risarcimento di 30 milioni: Arianna, bambina di Cava de’ Tirreni, dall’età di 2 mesi e mezzo è stata colpita da atrofia cerebrale, per un presunto errore medico

Un  risarcimento di 30 milioni per la famiglia di Arianna Manzo, bambina di Cava de’ Tirreni, che dall’età di 2 mesi e mezzo è stata colpita da atrofia cerebrale, per un presunto errore medico nel curare una bronchiolite. E' quanto è stato richiesto dal legale della famiglia di Arianna: l'11 gennaio 2019 è stata fissata l’udienza conclusiva di primo grado, dopo sette anni, presso il tribunale di Salerno. Sul drammatico accaduto, secondo l'avvocato della vittima, vi sarebbe, infatti, la responsabilità dei medici dell’ospedale napoletano Cardarelli e dell’ospedale di Cava de’ Tirreni nel quale inizialmente la piccola era stata ricoverata, in merito alla presunta somministrazione alla piccola di un sedativo troppo forte per un periodo prolungato di 14 giorni. La piccola che oggi ha 13 anni è ostaggio di una sedia a rotelle che nemmeno le cure in Florida, Tel Aviv e Slovacchia sono riuscite a risparmiarle.

Il ricovero

La bambina inizialmente fu portata all’ospedale di Cava  per una bronchiolite dal quale fu trasferita al Cardarelli. Secondo l’avvocato della sua famiglia, Cicchetti, i medici cavesi, pur volendo traferire la piccola al Santobono di Napoli, optarono per il Cardarelli non ritenendo le condizioni della piccola tali da rianimazione. Arrivati al Cardarelli però la piccola fu trasferita proprio in rianimazione in attesa che un posto al Santobono nella rianimazione pediatrica fosse messo a disposizione.

L'udienza

Intanto, il caso è passato anche sotto i riflettori della trasmissione televisiva “La vita in diretta” in onda su Rai 1. Non resta che attendere l'udienza di gennaio.
 

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