Donna operata due volte resta paralizzata: 24 medici del Ruggi indagati
Ieri il Gip Berni Canani ha respinto la richiesta di archiviazione, avanzata dal pm Roberto Penna, per il personale medico iscritto nel registro degli indagati chiedendo che vengano svolti ulteriori accertamenti
Vuole vederci chiaro il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Salerno, Stefano Berni Canani, su una drammatica storia che vede come protagonista una donna di 51 anni, la quale è finita su una sedia a rotelle a causa di un’ischemia che, forse, poteva essere evitata. Ieri, infatti, il Gip ha respinto la richiesta di archiviazione, avanzata dal pm Roberto Penna, per i 24 medici dell’ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona, accusati di lesioni colpose ai danni della paziente che, dopo un intervento chirurgico sbagliato, ed un secondo che le salvò la vita, ha perso l’uso delle gambe.
Circa due anni fa la donna arrivò al Pronto Soccorso del nosocomio di via San Leonardo con un’aneurisma cerebrale. In sala operatoria – secondo i familiari – invece che mettere la clip alla base dell’aneurisma, i medici le avrebbero bloccato il flusso di sangue all’arteria. Di conseguenza il segmento vascolare colpito da aneurisma ha continuato ad essere alimentato dal sangue, scoppiando e aggravando le condizioni di salute della donna. Di qui la decisione di sottoporla ad un altro intervento che – sempre secondo i familiari – sarebbe stato riparatore. Soltanto che dopo aver trascorso numerosi giorni in Terapia Intensiva e un mese di ricovero la donna è stata dimessa. E, ancora oggi, è costretta a svolgere la riabilitazione con la speranza, magari un giorno, di tornare a camminare. Il marito e i due figli, comunque, hanno presentato formale denuncia e ora chiedono giustizia.
Per questo il Gip, ieri, ha chiesto che vengano svolti nuovi accertamenti sulle responsabilità del personale medico e la nomina di un neurochirurgo per affiancare il medico legale nella redazione di una nuova consulenza.
