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Martedì, 19 Marzo 2024
Cronaca

Miracolo al Ruggi, intervento unico al mondo: salvate una donna incinta e sua figlia

Brillante intervento dell'equipe medica del dottore Raffaele Petta, che è riuscito a compiere un'operazione ad una donna incinta di 43 anni italo-venezuelana, ma residente a Salerno, portatrice di voluminosi miomi nella precedente gravidanza

Nuovo “miracolo” all’ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno, dove una donna incinta ha rischiato di morire per una serie di dolori all’addome. Stiamo parlando di Rosanna Colapetella di 43 anni, laureata in contabilità e finanza a Caracas ma di nazionalità italo-venezuelana, residente a Salerno e coniugata con il commercialista Antonio Voria di 48 anni, la quale è stata ricoverata nel reparto di “Gravidanza a rischio” alla 16° settimana per fortissimi dolori addominali con blocco intestinale ed urinario.

La donna era portatrice di voluminosi miomi nella precedente gravidanza ed operata di taglio cesareo. Successivamente è stata sottoposta ad intervento di asportazione dei miomi. Questo secondo intervento aveva provocato delle tenaci aderenze che nella seconda gravidanza, per l’aumento di volume dell’utero legato alla gravidanza, avevano incarcerato l’utero, bloccando sia la funzione intestinale che quella urinaria con imminente pericolo di vita per la gestante. Per questo è stata eseguita una laparoscopia operativa dall’èquipe composta dai medici Raffaele Petta, Mario Polichetti e Joseph Allegro, con sbrigliamento delle aderenze e riposizionamento dell’utero incarcerato. La gravidanza, a seguito dell’intervento, è proceduta in modo del tutto fisiologico. Il 3 agosto scorso, alle ore 12,34 è venuta  alla luce una bellissima bimba, Renata, del peso di 3010 grammi, lunga 48 centimetri. Il taglio cesareo è stato eseguito dottore Petta e dal dottore Polichetti coadiuvati dall’anestesista Claudia Cipollaro, dall’ostetrica Maria Mucci e dagli infermieri di sala operatoria Titti Pelosi e Alfredo Rossi, coordinati da Luigi Giorgio.

Soddisfatto il dottore Petta: “Dalla revisione della Letteratura Medica sull’argomento ,effettuata con la collaborazione dei colleghi della Facoltà di Medicina di Salerno, in casi come questi, nessun altro aveva mai operato lo sbrigliamento a gravidanza inoltrata, con la risoluzione dell’incarceramento uterino per via laparoscopica; spesso la gravidanza si interrompeva o veniva interrotta. Per questo motivo  – conclude il direttore del reparto - pensando di essere, da quanto ci risulta, gli unici al mondo ad aver effettuato questo tipo di intervento, presenteremo questo caso al prossimo Convegno Mondiale di Ostetricia e Ginecologia”.  

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