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Cronaca

La salernitana Claudia Balsamo è Giulia ne "Il Marchese"

La 32enne debutterà, in anteprima nazionale, al Teatro Rostocco di Acerra (Napoli) il 2 e il 3 novembre

Un’altra donna, un’altra storia. Dopo aver attraversato il mito di Mirra e le vite tormentate e dagli amori tumultuosi di Frida Kahlo e di Artemisia Gentileschi, l’attrice Claudia Balsamo sarà Giulia ne Il Marchese di Claudio Lombardi, un monologo in nove quadri che si aprono a scandire i passaggi di un dramma borghese, di una vicenda intima e contemporanea che sottende domande universali. Balsamo, 32 anni, di Salerno, debutterà, in anteprima nazionale, al Teatro Rostocco di Acerra, Napoli, il 2 e il 3 novembre (prenotazioni: 3479204605). La regia è dello stesso Lombardi; le immagini e i suoni sono di Alessandro Musone; il taglio luci, di Luigi Sorvillo. Assistente alla regia, Titti Smaldone. In scena opere pittoriche dell’artista di Caserta Claudia Mazzitelli. Nel ruolo di Giulia bambina, in un dialogo ideale tra passato e presente, cinema e teatro, Zaira Musone.

La trama e le sue dichiarazioni

Giulia è una donna attraente, sui quarant’anni, figlia unica di una ricca famiglia del Sud Italia. Chiusa in un mondo di claustrofobica e severa solitudine, è impegnata in un trasloco e crede, o finge di credere, che cambiar casa, inseguendo le sue ambizioni, sia sufficiente a dare una svolta a un’esistenza frustrante e dilaniata dai ricordi. L’apparente disinvoltura con cui affronta il pubblico si piega al bisogno, incontenibile, di raccontare, di raccontarsi. Con un ritmo a tratti schizofrenico, Giulia parla della felicità, del tempo, dell’amore, del legame con gli uomini, con i genitori e di quegli eventi che l’hanno segnata. Segnata per sempre. "Una prima lettura de Il Marchese – rivela Balsamo – mi fu proposta da Claudio Lombardi ad aprile. Il testo mi piacque subito: aveva, a mio avviso, tutti gli ingredienti per diventare un grande spettacolo. Irriverente, tragicomico, spietato, vero, attuale. Quando, un paio di mesi dopo, Claudio mi chiese di interpretare Giulia, non esitai un attimo. Ero spaventata, ma accettai la sfida. Portare un monologo in scena richiede maturità artistica: bisogna essere magnetici, avere un buon ritmo, saper catturare il pubblico e ricordarsi che sul palco si è da soli, per cui il peso della responsabilità aumenta. Insomma, una grande prova! Ma Claudio ha saputo dirigermi in maniera magistrale, portandomi per mano nelle cavità sensibili del personaggio; in ciò che doveva comunicare il testo, senza troppi giochi di parole o escamotage registici. Il Marchese – prosegue – è uno spettacolo dalla regia asciutta, pulita, ma dai grandi contenuti drammaturgici. Ogni parola è stata pesata, sentita, assaporata. A ogni parola è stato attribuito un suono, un colore, un’emozione. Giulia, poi, è uno di quei personaggi che ti restano dentro; quelli a cui chiederesti un consiglio quando sei assalita dai dubbi; quelli da cui prenderesti volentieri le distanze, ma la cui assenza è insopportabile. Darle voce è stato come dar voce a milioni di donne che non hanno la forza o il coraggio di liberarsi del loro passato. Giulia è una forza della natura, ha tante personalità, tante quanti sono i quadri dello spettacolo. Colpisce perché è stata colpita, ferisce perché è stata ferita; allo stesso tempo, però, vuole essere salvata, capita da chi la sta ascoltando. È stato un lavoro impegnativo – ammette Balsamo –: ho camminato sul filo sottile che divideva l’essere dall’apparire, la lucidità dalla follia, l’amore dall’odio".

La biografia

Claudia Balsamo è diplomata all’accademia di Mimo corporeo ICRA Project, condotta Michele Monetta. Nel 2014, entra a far parte della compagnia stabile “I due della città del sole” al Teatro Parioli Peppino De Filippo, dove è diretta da Luigi De Filippo fino al 2018. In seguito, debutta al Napoli Teatro Festival con lo spettacolo “Le Troiane”, per la regia di Valery Fokin e Nikolay Roshchin, con Angela Pagano. È poi scelta da Tato Russo per lo spettacolo “La ragione degli altri”, liberamente tratto dall’opera pirandelliana, debuttando al Teatro Bellini di Napoli. Collabora con Peppe Barra e con il regista Mario Martone nel “Torvaldo e Dorliska”. In molte produzioni è autrice, regista e attrice, tra queste “Viva la vida”, atto unico sulla tormentata esistenza della pittrice messicana Frida Kahlo, portato in scena con il duo musicale Fede ‘n’ Marlen.

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