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Cronaca

Lo sfogo di Emanuele Scifo: “Non mi uccide la malattia ma la burocrazia”

Il giovane annuncia la serata di beneficenza “Per far vivere un sogno, quando l’eleganza costruisce solidarietà” in programma domenica sera al Museo Diocesano di Salerno

Non mi uccide la malattia ma la lentezza delle Istituzioni, la burocrazia, la distrazione che diventa regola. Uccide la strafottenza non la malattia”. Con questo spirito Emanuele Scifo, animatore della Fondazione Scifo, annuncia la serata di beneficenza “Per far vivere un sogno, quando l’eleganza costruisce solidarietà” in programma domenica sera al Museo Diocesano di Salerno.  In un incontro con la stampa, organizzato dalla associazione “Andare Avanti”,  Scifo spiegherà le sue ragioni e lancerà la sua sfida a fare. L’appuntamento è per domani, alle 11, presso il Bar Verdi al Parco Arbostella.

Le prime adesioni

Un appello già raccolto dalla associazione presieduta da Michele Romaniello, animata da Gaetano Amatruda e tanti professionisti come Fabio Mammone e Fabio Rinaldi. Ed ancora dall’imprenditore Luca Lamberti di Direction Capri e dagli stilisti di Prestige Buotique, Gennaro Tolomeo e Biagio Danisi. I giovani salernitani hanno deciso presentare la loro collezione sposando la causa delle solidarietà perché dicono “l’eleganza è innanzitutto nell’anima”.

Lo sfogo di Scifo:

“Sono davvero costernato e deluso per il mondo che mi sono trovato ad affrontare, nel tentativo di creare qualcosa di diverso in questo territorio che soffoca e non vede i bisogni. La mia storia di malattia, lotta e sconfitta, è nota a tutti. Tre anni fa nasce la Fondazione ma mai avrei immaginato tanta indifferenza, cattiveria e lentezza burocratica. Tutti sanno dove mi porterà la mia malattia ma combatto e mi faccio forza pensando ai miei bambini e a chi crede ancora in me”.

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