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Cronaca

No Crescent: già predisposte tutte le azioni sul nuovo Pua

Per Italia Nostra, con la delibera di giunta 377/14, "Il Comune prende atto dell'inattuabilità del precedente Pua a causa dell'impossibilità urbanistica di edificare le volumetrie per l'assenza delle superfici territoriali ancora di proprietà del Demanio"

L'associazione ambientalista Italia Nostra ed il comitato No Crescent hanno depositato al Tar di Salerno la delibera di Giunta n. 377 del 1 dicembre 2014 sul nuovo Pua di Santa Teresa. Alla luce delle modifiche apportate dalla delibera chiedono la definizione di tutti i giudizi pendenti, al Tar di Salerno, promossi contro il Comune, l'Autorità portuale e la società Crescent Srl. Secondo le associazioni, infatti, "L'approvazione della delibera di Giunta 377/14 rappresenta la formale rinuncia a tutti gli atti finora adottati dal Comune per la realizzazione del subcomparto 1. Il Comune prende atto dell'inattuabilità del precedente Pua in considerazione dell'impossibilità urbanistica di edificare le volumetrie per l'assenza delle necessarie superfici territoriali ancora di proprietà del Demanio marittimo ed idrico, per l'assenza delle necessarie superfici da destinare a Standard urbanistici, per incompatibilità paesaggistica e per incompatibilità dei dirigenti comunali e degli organi politici".

"La delibera 377/2014 - continuano da Italia Nostra - rappresenta l’evanescente tentativo di salvare l’edificato sia pubblico che privato, attraverso la rinuncia all’edificazione di tutte i volumi ancora da realizzare, sia pubblici che privati, ivi compresi quelli da destinare a negozi nel sottopiazza. La rinuncia all’edificazione delle Torri dell’Autorità Portuale, del comune di Salerno e dell’edificio Trapezio da destinare a sede della Capitaneria di Porto, dimostra che non si tratta di un Pua con valenza Pubblica, ma di una mera costruzione privata. L’Autorità Portuale ha sempre rappresentato a mezzo stampa, e anche in sede giudiziaria, la legittimità dell’edificazione della Torre T2, addirittura annunciando l’avvenuta aggiudica e l’inizio dei lavori, oggi invece con il suo silenzio dimostra la fondatezza delle azioni delle associazioni ambientaliste, lasciate sole a difendere la legalità, il paesaggio e l’ambiente, a denunciare lo sperpero della risorse pubbliche e comunitarie".

"L’approvazione della delibera 377/2014 - incalzano - rappresenta sic et simpliciter, la reiterazione dei reati oggetto del processo penale presso il Tribunale di Salerno, da parte di amministratori e Dirigenti comunali incompatibili. Come noto, sulla vicenda Crescent sono stati aperti diversi fascicoli d’inchiesta dalla locale Procura della Repubblica e pende un processo innanzi alla Seconda Sezione Penale del Tribunale di Salerno la cui prossima udienza è fissata per il 3 febbraio prossimo, nei confronti di 23 soggetti, tra cui il Sindaco, la giunta comunale e la precedente, i tecnici comunali, il costruttore, i soprintendenti, i cui reati contestati sono i seguenti: delitti contro la pubblica amministrazione (Abuso d’ufficio in concorso, art. 323 C.P.), delitti contro la pubblica fede (Falso ideologico in atto pubblico, art. 479 C.P.), delitti contro il patrimonio (Invasione di terreni e di edifici, art. 633 C.P.) e reati ambientali quali la Lottizzazione abusiva (art. 44, lett. c DPR 380/2001) e l’Opera eseguita in assenza di autorizzazione (D.LGS. 42/2004), vari danni all’erario, eccetera. A tale riguardo - continuano - in riferimento ai danni ambientali e paesaggistici, i giudici hanno chiarito con il riconoscimento quali parti offese, del comune di Salerno, del Ministero dell’Ambiente e delle scriventi associazioni Italia Nostra e Comitato No Crescent, quali siano le parti ammesse alla costituzione di parte civile. In ogni caso, anche se l'adozione della delibera rappresenta l'epilogo della tormentata battaglia amministrativa le associazioni - concludono - hanno già predisposto tutte le azioni, sia in sede penale che amministrativa, attraverso il nuovo Pua".

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