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Cronaca

Lutto a Salerno, addio ad Enzo Masullo: il dolore della sorella e degli amici

La sorella Anna spingeva la sedia a rotelle sulla quale era costretto a vivere il 65enne. I funerali sono stati celebrati questa mattina nella chiesa di San Pietro in Camerellis

Lutto a Salerno per la scomparsa di Vincenzo Masullo, 65 anni, conosciuto in città perché costretto a vivere su una sedia a rotelle che, quotidianamente, veniva spinta lungo le strade cittadine dalla sorella Anna. Senza chiedere mai aiuto, quelle passeggiate erano tutto per Enzo e la sorella lo faceva con grande gioia nonostante le difficoltà soprattutto fisiche. La notizia della sua scomparsa ha fatto subito il giro del centro cittadino provocando dolore in quanti lo conoscevano. I funerali sono stati celebrati questa mattina all’interno della chiesa di San Pietro in Camerellis.

Il ricordo dell’amico Gabriele Bojano:

Ho il cuore colmo di tristezza: il mio amico Vincenzo Masullo ha lasciato la vita terrena. Era da un po’ di tempo che non gli parlavo, l’ultima volta che l’ho incontrato, forse un paio di mesi fa, stava con una donna che non era la sorella e sebbene lui mi avesse accolto con un cenno di cordialità lei aveva preferito tirare dritto, spingendo avanti la carrozzina. Già, la sorella. Enzo era (ed è) tutto per Anna. E viceversa. Non ho mai visto un rapporto così stretto e imprescindibile. Tant’è che quando resi pubblica la loro storia, la storia di questa donna minuta e gracile che tirava fuori una forza straordinaria per spingere lungo la salita di via dei Principati la carrozzina con il fratello, fu proprio Anna a rizelarsi un po’. Lei non voleva tanta pubblicità: d’accordo, è vero che chiedeva un aiuto ai servizi sociali per assistere quel fratellone che per lei non era mai un problema ma una grande risorsa ma è vero anche che se questo aiuto non arrivava avrebbe continuato lei a fare quello che aveva sempre fatto. Dimenticando se’ stessa e anche la sua salute che non è delle migliori. “Non ho tempo per me - mi disse una volta - penso solo a rendere felice lui”. Una vita a disposizione del fratello, una storia di enorme umanità, amore e altruismo in cui la disabilità passa totalmente in secondo piano. Era ciò che ogni volta cercavo di raccontare intercettando lo sguardo di lei orgogliosa di lui. Gli occhi le brillavano quando parlava di questo fratellone sociologo nato tetraplegico ma non per questo “inferiore” rispetto ad altri. Ora Enzo, a soli 65 anni, si è liberato per sempre della sedia a rotelle e può finalmente volare alto. E io posso abbracciare forte questa piccola grande donna che perdendo il fratello ha perso la sua unica ragione di vita  

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